Oggi – martedì 16 settembre – è ripreso al Tribunale di Aosta il processo in Corte d’Assise a carico di Sohaib Teima, 22 anni, originario di Fermo (nelle Marche), accusato di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere. La vittima, Auriane Laisne, al tempo sua fidanzata, coetanea di nazionalità francese, era trovata senza vita il 5 aprile 2024 nella chiesetta del villaggio abbandonato di Equilivaz (La Salle). L’ultima udienza si era tenuta il 23 luglio scorso.
In aula ha testimoniato la zia dell’imputato. La donna ha raccontato di aver cercato di mediare alcuni dissidi tra il nipote e la famiglia di Auriane e ha descritto il giovane come “sempre tranquillo e mai nervoso” durante il periodo in cui aveva vissuto a casa sua.
Durante il controesame, l’avvocato Jacques Fosson, parte civile per la famiglia Laisne insieme alla collega Giulia Scalise, ha chiesto alla testimone di chiarire un punto legato a uno zaino usato dal ragazzo nel viaggio in Valle d’Aosta con la vittima. Secondo quanto riferito in precedenza dalla madre di Sohaib, lo zaino sarebbe stato lasciato a casa della zia. La donna ha escluso questa possibilità.
L’udienza proseguirà domani mattina – 17 settembre – con le deposizioni di alcuni consulenti tecnici e di altri testimoni citati dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Tommaso Calabrò e Lucia Lupi.