PCP in assetto di guerra contro il Presidente della Regione, Renzo Testolin. Al gruppo consiliare, infatti, non sono andate giù le parole che il Presidente Testolin ha proferito nel corso dello scorso Consiglio Valle. In quella sede – a detta di PCP – Testolin si sarebbe lasciato andare a pesanti insinuazioni circa “interessi non pubblici” che muoverebbero l’operato dei Consiglieri Erika Guichardaz e Chiara Minelli sul tema del reclutamento dei Vigili del fuoco.
Parole irricevibili per PCP, che il 7 ottobre scorso – a firma delle due dirette interessate – ha recapitato una missiva a Testolin in cui gli intimava di chiarire al meglio le sue esternazioni. Ma ad oggi, da Testolin, non sarebbe pervenuta alcuna risposta.
“Silenzio assoluto del Presidente della Regione, Renzo Testolin, sulla lettera inviata nei giorni scorsi dal gruppo Progetto Civico Progressista rispetto alle gravi accuse da lui rese durante la discussione del disegno di legge in materia di reclutamento nel Corpo valdostano dei Vigili del fuoco, avvenuta in Consiglio mercoledì 3 ottobre 2024”, esordisce PCP.
Abbiamo chiesto formalmente di “chiarire, circoscrivere e circostanziare le sue inaccettabili affermazioni circa nostri presunti interessi non di tipo pubblico, oppure di formalizzare pubbliche scuse, che non sono pervenute. Non possiamo accettare che venga messo in dubbio il nostro operato e soprattutto che si insinui che la nostra attività sia legata a interessi personali”.
A tacere, inoltre, sarebbe anche il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, a cui la lettera – specifica il gruppo di sinistra – “era stata inviata per conoscenza (…)“.
“Abbiamo aspettato per correttezza a rendere pubblica la nostra lettera, confidando in chiarimenti o scuse che potevano arrivare ancora oggi in Consiglio – concludono Erika Guichardaz e Chiara Minelli -. Lo facciamo ora perché vogliamo stigmatizzare questo trattamento e ribadire la correttezza del nostro lavoro di Consigliere. Che sia vero il detto per cui chi ha il sospetto, ha il difetto?”.