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Canile-gattile regionale, A.VA.P.A. ODV a tutto tondo: “troppe criticità nella nuova gestione”

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di Redazione

Dopo 35 anni di gestione continuativa, di cui 18 in forma totalmente volontaria – sottolinea A.VA.P.A. ODV (Associazione Valdostana per la Protezione degli Animali) – l’associazione ha deciso di intervenire pubblicamente sulla situazione del canile-gattile regionale, passato dal 1° luglio 2025 alla gestione della cooperativa ‘Il Melograno’.

In una nota diffusa nei giorni scorsi, l’associazione precisa che non si tratta di un attacco ma di una presa di posizione responsabile “nel rispetto degli animali, delle persone che hanno costruito una comunità operativa e solidale, e di quanti – anche oggi – continuano a offrire tempo, competenza e amore in forma volontaria”.

Al centro delle osservazioni, numerose criticità operative e gestionali emerse nelle prime settimane del nuovo assetto, segnalate da cittadini, volontari e documentate anche dalla stampa locale.

Tra i punti (riassunti) messi sotto la lente di ingrandimento dall’A.VA.P.A. ci sono:

  • la riduzione degli orari di uscita dei cani e modifiche della loro routine quotidiana;
  • accesso ai box limitato ai volontari;
  • un presunto episodio di scontro tra cani, avvenuto nei primi 12 giorni di gestione;
  • personale inesperto e con contratti parziali e di converso l’esclusione degli ex dipendenti con lunga esperienza;
  • un corso obbligatorio con esame finale per i volontari, imposto anche a persone esperte e titoli riconosciuti;
  • assenza di dialogo con chi conosce gli animali da tempo e ha segnalato bisogni specifici;
  • mancato rispetto degli orari di apertura al pubblico;
  • disservizi sulla reperibilità, con chiamate urgenti rimaste senza risposta;
  • gattile privo di supervisione nelle ore pomeridiane;
  • assenza di un referente dirigenziale presente in loco, più volte promesso dalla coop;
  • mancanza di un organigramma visibile, con presenza di soggetti non identificati nella Direzione tecnica.

Un denuncia a tutto tondo da parte A.VA.P.A., che condivide anche una lettera firmata da un gruppo di volontari (anonimi nel comunicato) in cui denuncia la riduzione degli orari, l’impossibilità di svolgere attività educative e il disagio degli animali. I presunti firmatari parlano di una gestione che appare “chiusa al pubblico”, in netto contrasto con la natura del servizio.

L’associazione precisa infine di non aver partecipato all’ultimo bando di gara non per disinteresse, ma a causa di condizioni ritenute non compatibili con la propria visione di tutela animale, tra cui prescrizioni rigide e penali elevate.

“La conoscenza del territorio, l’esperienza maturata e il volontariato strutturato – si legge – non possono essere sostituiti da regolamenti imposti o contratti part-time. Si può cambiare una gestione, non si può azzerare una comunità”.

A.VA.P.A. chiede ora l’apertura di un confronto “serio, trasparente e documentato” con la politica regionale e con il nuovo gestore, affinché la gestione pubblica del canile-gattile torni ad essere accessibile e centrata sul benessere degli animali.

Per leggere il comunicato completo dell’associazione:

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