“L’approvazione definitiva al Senato del disegno di legge sulla montagna rappresenta un traguardo storico per i nostri territori. Si tratta di un provvedimento atteso da anni, che finalmente riconosce alla montagna un ruolo centrale nello sviluppo del Paese, rafforzando strumenti e misure a sostegno delle comunità che vivono e lavorano in queste aree”. Lo afferma Emily Rini, responsabile nazionale del dipartimento per le Politiche della montagna di Forza Italia.

“Ora possiamo guardare con più fiducia al futuro dei nostri territori – aggiunge Rini – che da oggi hanno finalmente una legge costruita attorno alle loro esigenze e di concerto con le comunità locali, nella certezza che verranno garantite risorse, servizi e opportunità per contrastare lo spopolamento e valorizzare le nostre eccellenze“.
Anche la senatrice della Lega, Nicoletta Spelgatti, ha commentato l’approvazione in Senato del ddl zone montane: “con l’approvazione definitiva al Senato della legge per la montagna, l’Italia compie un passo storico verso il riconoscimento del valore strategico delle nostre terre alte”.
“Le misure concrete contenute – aggiunge la Senatrice – sono numerose e incisive: dalla sanità all’istruzione, con incentivi per medici, operatori sanitari e personale scolastico che scelgono di lavorare in montagna, fino alle risorse con 200 milioni previsti attraverso il Fosmit. Non mancano la conversione digitale, il sostegno alle famiglie e ai giovani con agevolazioni dedicate, lo sviluppo economico attraverso il riconoscimento delle professioni montane tradizionali e la tutela dell’ambiente con misure straordinarie contro il cambiamento climatico. Particolare attenzione meritano anche le misure per contrastare lo spopolamento attraverso servizi per l’infanzia innovativi e iniziative per favorire il ripopolamento dei territori con la garanzia di servizi pubblici essenziali”.

“C’è poi una norma rivoluzionaria – conclude – per il territorio della Valle d’Aosta: responsabilizziamo chi si avventura sui percorsi escursionistici, come succede in altri Paesi, sollevando amministratori, Presidenti di consorzio e proprietari dal rischio di essere denunciati in caso di infortunio. Una battaglia storica che sancisce un principio: chi si avventura in montagna deve sapere di non essere né in un parco divertimenti né su di una ciclabile di città, per cui – una volta debitamente avvertito – si assume il rischio che andare in montagna comporta”.




