Dopo oltre un anno di stop dovuto a irregolarità nelle emissioni, il tempio crematorio di Aosta potrebbe tornare operativo entro la prossima primavera. Lo ha annunciato durante l’ultimo Consiglio comunale, del 26 e 27 novembre scorsi, il Sindaco Raffaele Rocco, rispondendo a due iniziative presentate dai gruppi de La Renaissance Valdôtaine (Giovanni Girardini) e Lega Vd’A (Sylvie Spirli).

La struttura era stata fermata dopo che l’ARPA aveva rilevato il superamento dei limiti di ossido di azoto e monossido di carbonio immessi in atmosfera dalla canna fumaria. Le anomalie sarebbero state riconducibili ad una manutenzione non corretta da parte dell’azienda allora incaricata e poi successivamente fallita.

Il Sindaco ha inoltre sottolineato come la municipalizzata A.P.S. – che gestisce il servizio cimiteriale – abbia visto riconosciuto dal Tribunale di Parma un risarcimento pari a 300 mila euro complessivi (danni d’immagine e lucro cessante) da parte dell’azienda che gestiva il forno crematorio. Circostanza però messa parzialmente in discussione dal Consigliere Giuseppe Manuel Cipollone, di Fratelli d’Italia Vd’A, che ha sottolineato in aula come il risarcimento rischi di non essere effettivamente liquidato visto la situazione economica in cui versa la summenzionata azienda.

Gli interventi di ripristino hanno richiesto tempi più lunghi del previsto. A ottobre è iniziato l’iter autorizzativo necessario e – secondo quanto spiegato dal Sindaco – la riapertura è attesa entro il primo trimestre del 2026, salvo ulteriori imprevisti.

Nell’attesa, il servizio di cremazione continua a essere garantito attraverso una convenzione che prevede il trasporto delle salme in strutture cimiteriali in Piemonte.