“In Valle d’Aosta è esplosa una crisi abitativa silenziosa ma devastante. Sempre più famiglie, giovani e lavoratori precari non riescono a trovare un alloggio dignitoso a prezzi sostenibili. Gli affitti tradizionali (3+2, 4+4) crollano, mentre cresce la corsa agli affitti brevi e turistici: una scelta legittima per i proprietari, ma che svuota il mercato residenziale e alimenta una spirale di esclusione”.
Lo segnala, in una nota, Salvatore Barilaro, Segretario regionale CGIL/Sunia, che descrive una situazione in rapido deterioramento.
Secondo Barilaro, “con canoni medi fuori portata, anche un monolocale periferico può arrivare oggi a costare oltre 600-700 euro al mese, escluse le spese. Per molti, è semplicemente impossibile”.
A pesare – spiega – sono anche le condizioni richieste per poter accedere a un contratto: “si chiedono garanzie come contratti di lavoro a tempo indeterminato, fideiussioni bancarie e altre tutele irraggiungibili, che di fatto escludono chi più ha bisogno di una casa”.
Il Sindacato invoca dunque un intervento strutturale: “servono risposte di lungo periodo, non palliativi. Non bastano incentivi all’affitto. Una possibile soluzione – propone Barilaro – potrebbe essere introdurre un meccanismo di controllo che leghi il canone massimo d’affitto al valore reale dell’immobile o alla rata di mutuo teorica, evitando così abusi e speculazioni in una regione piccola e fragile come la nostra”.
Barilaro conclude con un appello alla politica regionale: “l’aumento incontrollato degli affitti brevi rischia di distruggere il tessuto sociale. È urgente aprire un confronto vero tra istituzioni, associazioni, cittadini e operatori del settore per restituire dignità e accessibilità all’abitare in Valle d’Aosta”.