Come ampiamente annunciato, la Lega – sostenuta da Fratelli d’Italia – si prepara a depositare al TAR il ricorso in merito al decreto di indizione dei Comizi elettorali: nel testo del decreto – al contrario dei precedenti – non è presente al cun riferimento specifico all’art.40 della legge regionale 3 del 1993, la quale norma le elezioni.
L’articolo assente è proprio quello relativo al numero di preferenze esprimibili dall’elettore, un vuoto normativo contestato da chi sostiene che non si possono indire elezioni senza sapere quali “regole del gioco” seguire. Nello scenario più impattatante, posto che non è chiaro con quali tempi arriverebbe la sentenza del TAR, si apre anche la possibilità di un annullamento delle elezioni nel caso del ricorso di uno fra i primi esclusi.
A perdere consistenza, invece, è l’ipotesi di un ricorso amministrativo per contestare anche la data agostana del referendum confermativo. In questo caso, le precedenti sentenze del Consiglio di Stato sfavorevoli, inducono maggiore prudenza fra i ricorrenti. A confermarlo è il Consigliere regionale della Lega, nonché avvocato di professione, Paolo Sammaritani, che invece ribadisce l’intezione di impugnare i profili anomali del decreto di convocazione dei Comizi elettorali pubblicato oggi con la firma in calce del Presidente Renzo Testolin.