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L’On. Urzì (Fd’I) contro Testolin: “nessuna confusione del Governo, legge regionale sui Sindaci fragile”

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di Redazione

Dopo le accuse lanciate dal Presidente della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin, secondo cui il Governo nazionale avrebbe mostrato “disorientamento” e “confusione” sull’impugnazione della legge regionale che reintroduce il limite di mandati per i Sindaci dei piccoli comuni, arriva la replica del Deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì, Capogruppo in Commissione Affari costituzionali alla Camera.

In una nota dai toni netti Urzì ribalta l’accusa, difendendo la compattezza del Centrodestra sulla questione: “continuare a evocare presunte divisioni a Roma è un tentativo maldestro di distogliere l’attenzione dal vero problema: una legge regionale scritta male, che espone la Valle d’Aosta a rilievi costituzionali”.

Il riferimento è alla norma approvata nei mesi scorsi dal Consiglio Valle, che – su proposta di un emendamento del Partito Democratico – ha reintrodotto il limite dei mandati nei comuni sotto i 5000 abitanti, contrariamente alla normativa nazionale vigente, che invece ha eliminato tale vincolo per garantire un pieno diritto all’elettorato passivo.

A sostegno della sua posizione, Urzì richiama le dichiarazioni di diversi Consiglieri regionali di Centrodestra. Mauro Baccega (Forza Italia) ha definito la legge “piena di magagne”, mentre Paolo Sammaritani (Lega) ha ricordato che la Corte costituzionale ha più volte stabilito la necessità di uniformità delle disposizioni sui mandati su tutto il territorio nazionale. Pierluigi Marquis, Capogruppo di Forza Italia, ha espresso analogo dissenso in aula.

Infine, il Deputato sottolinea che “la forza dell’Autonomia non si misura con il conflitto permanente con il Governo nazionale, ma con la capacità di produrre norme solide, chiare e rispettose del quadro costituzionale. Il Centrodestra, oggi al Governo a Roma, parla una sola lingua su questi temi, come farà alle prossime elezioni regionali”.

La polemica, innescata dall’impugnazione della legge valdostana da parte del Consiglio dei Ministri, sembra così destinata a proseguire, in un clima politico che si fa sempre più teso in vista del voto di autunno.

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