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Mario Draghi si dimette: salvo colpi di scena, si corre verso elezioni politiche anticipate

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di Redazione

Alla fine si è dimesso: Mario Draghi ha rassegnato questa mattina le proprie dimissioni da Presidente del Consiglio dei Ministri nelle mani di Sergio Mattarella. Il governo, dunque, resta in carica esclusivamente per gli affari correnti.

Il Presidente della Repubblica avrebbe così convocato, questo pomeriggio, i Presidenti di Camera e Senato, rispettivamente Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati, per gli intendimenti del caso. La direzione tracciata, al momento, è lo scioglimento del Parlamento e l’indizione di elezioni anticipate.

Si registrano intanto le prime reazioni alle turbolenze in arrivo da Roma anche a livello valdostano: l’Assessore Luciano Caveri commenta in toni decisamente negativi l’esito della capitolazione di Draghi. Egli scrive infatti: “So bene che in politica si pratica il cannibalismo. Non è una novità. E Mario Draghi è l’ultimo a finire nel pentolone, cotto e mangiato senza pietà e senza tenere conto dei tantissimi – me compreso – che ritenevano logico in mezzo a mille emergenze che restasse in sella”.

Però per l’Assessore all’Istruzione della Valle d’Aosta Draghi seppur non fosse “Superman” e seppur non si fosse dimostrato un convinto “regionalista”, rimaneva in ogni caso il miglior timoniere del governo nazionale a disposizione. Ora Caveri auspica che da questa crisi nasca la spinta per accelerare il processo di integrazione degli autonomisti.

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