REDAZIONE@AOSTANEWS24.IT

Iniziata la battaglia per il Bilancio in quello che si profila l’ultimo Consiglio Regionale della Legislatura

Immagine di di Redazione

di Redazione

Consiglio Regionale e Bilancio tutto in salita quello che si sta ancora discutendo a Palazzo regionale, come si poteva immaginare non sono mancati i toni forti e anche i numeri non scherzano sono stati infatti presentati 138 emendamenti e 11 ordini del giorno.

Il là al dibattito in aula lo ha dato questa mattina il Consigliere di VdA Libra Roberto CognettaDichiaro la mia disponibilità a votare questo bilancio, pur essendo un documento a mio avviso non votabile. Eppure lo voterò, ma soltanto ad una condizione: che venga firmato almeno da diciotto Consiglieri il foglio delle dimissioni. Questo sgombrerebbe ogni dubbio su questo bilancio e sulle reali intenzioni di chi sta cercando nuove maggioranze e governi. Sono pronto anche a dare il mio voto al bilancio per poter far terminare questa Legislatura; mi pare uno scambio equo per fare davvero il bene dei valdostani, di tutti i valdostani. Il foglio delle firme sta passando tra i Consiglieri, questa non è una proposta provocatoria. Basta fare melina: gettate la maschera e dimostrate di voler davvero andare alle urne dopo l’approvazione del bilancio. Altrimenti, state solo perdendo tempo per sistemare i vostri affari, senza voler risolvere qualcosa”. Documento che poi è stato firmato da 11 Consiglieri di Lega Vda, Mouv, Vda Libra e Claudio Restano. 

Alla proposta di Cognetta arriva subito la risosta di Alliance Valdotaine con Patrizia Morelli “Questo bilancio va votato rapidamente mettendo fine a questo percorso che dura ormai da un mese e mezzo e cui la nostra comunità assiste attonita e preoccupata. L’invito che rivolgiamo oggi è quello di procedere con serietà e pragmatismo, confrontandoci anche con durezza ma senza sollevare polemiche sterili. La campagna elettorale è partita, ma evitiamo di trasformare questo Consiglio in un palcoscenico, in una bagarre senza fine.  In un momento in cui tutto si frammenta, noi di Alliance Valdôtaine abbiamo fatto un percorso inverso: abbiamo unito anziché dividere cercando i punti in comune tra ALPE e UVP e su questa strada intendiamo proseguire con convinzione e coraggio. Per incidere significativamente abbiamo però bisogno di stabilità che il quadro politico attuale non può garantire: ribadiamo quindi in modo chiaro – pur non raccogliendo i ricatti e le provocazioni perché decidiamo noi tempi e modi di firmare le nostre dimissioni – che si torni a dare la parola agli elettori e proponiamo che si decida per un election day. Questo aumenterà il coinvolgimento dei cittadini e permetterà di ottimizzare i costi per l’Amministrazione”.

Si apre quindi la strada alle elezioni in primavera e all’election day con le elezioni comunali, proposta che alla fine viene accolta anche da Rete Civica che fino all’ultimo ha tentato di arrivare alla creazione di un governo tecnico “Tecnicamente la maggioranza non esiste più da dicembre: le maggioranze sono in funzione di un Governo e senza Governo non c’è maggioranza – ha detto Alberto Bertin – su questo però pare proprio essersi ingenerato un equivoco. Quello che sarà approvato sarà un bilancio virtuale, i cui contenuti politici saranno alimentati dal prossimo Governo; oggi in effetti non c’è corrispondenza tra maggioranza, Governo e bilancio. Negli ultimi mesi ho assicurato la continuità amministrativa essenzialmente con due obiettivi: fermare il processo di quotazione in borsa di CVA attraverso una norma di attuazione e approvare una riforma in merito all’elezione della Giunta separatamente da quella dell’Assemblea per dare possibilità ai cittadini di decidere e anche per dare seguito a un referendum del 2007 alla cui promozione avevo partecipato. In questo senso, la mia parte l’ho fatta: sono stati approvati la preferenza unica e l’aumento delle quote di genere che erano previste in quel referendum. Altre riforme andrebbero fatte, ma questi equilibri molto precari non lo hanno consentito. Ora, lo scenario più accreditato è quello delle elezioni in primavera: al riguardo, la soluzione più praticabile, nonché più comprensibile per i cittadini, è un election day che permetterebbe non solo un risparmio dal punto di vista finanziario, ma anche di arginare la disaffezione al voto. Ci troviamo in una situazione oggettivamente complicata, e la mancata approvazione del bilancio provocherebbe ulteriori fermi burocratici, con ricadute sui cittadini. Ulteriori problemi ad una Valle che di problemi ne ha già a sufficienza”.

Dimissioni richieste anche dalla ex compagna di partiro Daria Pulz di ADU “È dal 23 gennaio 2019 che ripetiamo che questo Consiglio è delegittimato: dovremmo avere tutti e 35 insieme il coraggio di dare un segnale alla comunità valdostana dimettendoci affinché possa lavorare al rinnovamento della classe politica” e sul bilancio ha annunciato il suo voto contrario “Sono disillusa rispetto al DEFR che non esplicita una programmazione innovativa, ma presenta priorità troppo generiche: una lista di buoni propositi che si trascinano stancamente di anno in anno, come nel caso del lavoro e dello sviluppo delle attività produttive, per cui l’immobilismo della politica elargisce finanziamenti senza costruire un tessuto economico stabile e crescente. Molte risorse sono state dirottate su turismo, beni culturali, sport, commercio e agricoltura: una sinergia positiva, ma con un tesoretto che stride con la differenza di investimenti per il lavoro e la formazione professionale (senza una strategia per far trovare ai giovani lavoro in Valle d’Aosta) e per l’edilizia. Siamo preoccupati per gli studi che puntano sull’accrescimento degli impianti a fune, visto che ci sembra più opportuno puntare a una gestione sostenibile degli esistenti. Sempre nell’ambito dei cambiamenti climatici e della tutela del territorio, siamo in particolare apprensione per la grande opera delle Cime Bianche; è inoltre imbarazzante la situazione dei trasporti pubblici, in particolare della ferrovia, vorremmo attenzione alla vera mobilità sostenibile e alla lotta al rischio idrogeologico. Non viene affrontata la questione della raccolta dei rifiuti malgrado lo scandalo di Pompiod e le diffuse preoccupazioni per la discarica di Issogne. Non si capisce il disegno di riorganizzazione dei servizi socio-sanitari. La spesa complessiva per l’istruzione è in diminuzione e solo una piccola parte è riservata agli investimenti per l’edilizia scolastica, eppure la politica dovrebbe concentrarsi proprio sulla formazione dei nostri giovani, ovvero del nostro futuro”.

Fuoco di fila dai banchi della LegaIn questa Legislatura c’è una sostanziale differenza tra la politica fatta da voi e la politica come la concepiamo noi – ha detto l’ex Presidente della Regione Nicoletta Spelgatti – nei mesi del nostro Governo, abbiamo portato i fatti, ottenendo risultati che hanno cambiato il destino della Valle d’Aosta. Abbiamo dimostrato la nostra caratura morale: prima di far politica siamo uomini e per noi non c’è nulla di più importante della dignità; combattiamo per ideali, non siamo attaccati alle poltrone e quando diciamo una cosa la facciamo, altrimenti andiamo a casa. Potete raccontare col vostro tono mellifluo ciò che volete, mentre noi andiamo in giro a testa alta. Ho una visione diversa: miro ad un confronto a ben più alto livello, con un dialogo franco tra maggioranza e opposizione. La vostra è l’unione della disperazione e delle debolezze, è uno strumento per essere rieletti, anche portando nel baratro i vostri movimenti. Abbiamo dimostrato la nostra disponibilità a venirvi incontro, anche nel caso di questo bilancio che arriva per la terza volta in Aula, ma ci avete chiuso le porte in faccia”.

Andrea Manfrin punta il dito su un bilancio presentato dalla maggioranza e profondamente modificato dalla stessa Ogni volta che ci siamo trovati a discutere di questo bilancio, ci è stato detto che era il migliore possibile: ogni volta, invece, è stato emendato dalla stessa ex-maggioranza. Ci si dice che la responsabilità della mancata approvazione del bilancio è di tutti: ma invece è solo di chi ha voluto, da dicembre 2018, fare un ribaltone contro il volere dei valdostani. Noi vogliamo coerenza tra la campagna elettorale e i temi che poi vengono effettivamente affrontati in Aula. Nel programma di governo dell’ex maggioranza c’è una lunghissima serie di fallimenti: rappresentanza valdostana a Bruxelles, utilizzo delle risorse di CVA per lo sviluppo economico, ente unico del turismo, profonda riforma dell’amministrazione regionale, potenziamento del sistema sanitario, rilancio del sistema culturale, riorganizzazione del welfare, legalità. Un esempio è quello della situazione degli agricoltori, che definite “vostri”: le risposte sono quelle che leggiamo sui giornali sui prezzi del latte, sulla disperazione degli allevatori che vendono le pecore in Piemonte, sui fondi europei destinati all’agricoltura. La condizione delle politiche sociali è ancora peggiore, per non parlare della sanità: i casi di cronaca di questi giorni ne sono la testimonianza”.

Continuando con i partiti di opposizione Stefano Ferrero di Vda Libra non è andato leggero parlando di un bilancio creato per saldare debiti “Questo bilancio ha dei padri, come quello dell’Union Valdôtaine che veniva chiamato “jolly” nelle intercettazioni, o quel “cavallo vincente” dell’Union Valdôtaine Progressiste, che però è scomparso. Questo bilancio dà un segnale non ai valdostani, ma a qualcuno in particolare: qualcuno con cui bisogna saldare dei debiti, facendo capire che ci sarà ancora possibilità di voto di scambio nelle prossime elezioni. Per questo il bilancio è inaccettabile: c’è un disegno che va ben oltre la presentazione del bilancio stesso. Gli emendamenti proposti possono inserire qualche correttivo, ma manca una visione strategica a medio e lungo termine. Non possiamo parlare di eccellenze nel turismo, nella sanità, nell’istruzione, nell’assistenza agli anziani, nel soccorso come testimoniato dalla gestione ostinata dei Vigili del fuoco. Ci troviamo a votare questo bilancio per la terza volta: la responsabilità quindi è vostra, di chi lo ha portato in Aula senza i voti necessari. Adesso avete la possibilità di porre la firma per decidere la fine di questa triste Legislatura: firmate le dimissioni, e turandoci il naso voteremo per approvare il bilancio. Chiudiamo questa pagina vergognosa della storia della Valle d’Aosta”.

Posizione dura anche quella del M5S dove Maria Luisa Russo ha parlato di bilancio con interferenze dell’ndrangheta, un bilancio “Con pesanti ombre scure nei suoi capitoli e con interferenze della ‘ndrangheta locale e condizionato anche dalla questione della discarica di Pompiod. Oggi paghiamo i danni di una classe politica che negli anni ha fatto scelte scellerate e che ha isolato la Valle d’Aosta dal resto d’Italia. Questo ultimo mese è stato come vivere in una pièce théâtrale, in una farsa, con giochi di poteri esterni a questo Consiglio regionale. Vi siete dimenticati che il bilancio è il futuro per la nostra regione, ma vedo davvero poco amore e interesse reale per la Valle d’AostaDobbiamo ripartire dall’istruzione se vogliamo dare un’occasione di rinascita sana e pulita alla nostra regione. La scuola secondaria di secondo grado è vissuta male: gli aspetti deboli sono la didattica, la valutazione, il ruolo dei dirigenti, l’eccessiva burocrazia. Per noi la scuola deve puntare sull’inglese, sulla formazione degli insegnanti. Nel DEFR, poi, le politiche per i giovani sono appena accennate mentre le politiche sociali non sono nemmeno citate, quando invece c’è il problema del welfare per gli anziani e mancano le politiche per la natalità e il sostegno alle famiglie. Per noi la sanità deve restare pubblica a tutti i costi: il prossimo Piano per la salute e il benessere dovrà trovare nuovi modelli per migliorare il sistema sanitario. Abbiamo proposto degli ordini del giorno e una serie di emendamenti anche se non condividiamo l’impianto del DEFR e del bilancio: lo abbiamo fatto per portare il nostro contributo, confrontandoci con le esigenze della comunità. Noi ci asterremo sul voto di fiducia a questo bilancio e riteniamo che il ritorno alle urne sia inevitabile perché questi 35 Consiglieri non sono in grado di far funzionare questo Consiglio”.  

Per il Capogruppo Luigi Vesan le elezioni sono l’unica soluzione ad una situazione tragicaLa nostra astensione sul bilancio è nota: una posizione che abbiamo ribadito con coerenza in ogni occasione, confrontandoci però su tutti i tavoli disponibili. Relativamente alla proposta di stamattina, non siamo disponibili a partecipare a nessun tipo di accordo con la maggioranza, non siamo certo disposti a scambiare il voto anticipato di pochi giorni con il voto sul bilancio: ci siamo confrontati solo nel merito, e sosterremo in questo senso quegli emendamenti che riteniamo positivi. Ribadiamo infine di essere assolutamente disponibili a rassegnare le nostre dimissioni quando ci saranno altre 14 firme. Le elezioni non sono un risultato da sbandierare: sono l’unica soluzione a questa terribile situazione”.

Nella crescita dei numeri del Bilancio non c’è nessun merito da parte di questa maggioranza ha detto Elso Gerandin di Mouv’Avremmo potuto seppellire di emendamenti il bilancioinvece abbiamo scelto il buon senso facendo proposte puntuali, di sostanza. Di fronte a fallimenti come quello di questa amministrazione spesso non c’è un solo colpevole. Ma c’è una differenza tra una maggioranza, per quanto decimata, e la minoranza. In questa fase è stato evidente: l’unica cosa che non è venuta meno è il narcisismo di chi governa, come è dimostrato dalla relazione del Presidente. A dicembre sarebbe dovuto iniziare un percorso di apertura: invece si è continuato con il manifestare una volontà superba. La proposta è stata quella di dare un “milioncino” all’opposizione per redistribuirlo: questo conferma la mancanza di disponibilità e di visione. Si poteva creare un bilancio di Commissione, ma la Giunta non ha voluto fare un passo indietro. Nella crescita del bilancio non c’è nessun merito da parte della maggioranza uscente: è mancata anche l’umiltà di ammettere che questo sia un risultato del Governo Spelgatti. La gestione dei mutui Finaosta è un esempio di questa incapacità di cogliere le vere esigenze dei valdostani; ma lo stesso vale per il destino segnato del settore agricolo, o per l’estrema confusione nella gestione degli Enti locali, o per la dimenticanza del sociale con l’eccezione dei fondi destinati al J.B. Festaz. Ed è triste che il mondo autonomista sia venuto a patti con chi dice che 1.200 milioni per la Valle d’Aosta sono troppi, o vuole rinunciare alle peculiarità delle prerogative prefettizie”.

Posizione più dialogante ma guardando alle dimissioni quella del Presidente del Consiglio e Coordinatore di Forza Italia VdA Emily Rini “Il tempo di discussione in Commissione è stato ben utilizzato: oggi possiamo analizzare un testo con elementi di novità. Ho presentato due emendamenti: uno intende fornire una prima risposta alla galassia delle partite IVA, un mondo che, in trincea, soffre in silenzio per mandare avanti la baracca; l’altro va incontro alle associazioni senza scopi di lucro, in particolare le Pro Loco, fondamentali per la prosecuzione di iniziative identitarie sul nostro territorio ma messe in ginocchio dalle stringenti previsioni della circolare Gabrielli sulla sicurezza, non confacenti alla nostra realtà. Ma è solo un primo passo: per le partite IVA dobbiamo lavorare a un disegno di legge; per le piccole Associazioni bisogna far fronte comune a livello nazionale. Come Presidente del Consiglio, questa mattina ho poi depositato un ordine del giorno sulla parifica di bilancio con la Corte dei Conti, al fine di equiparare la nostra Regione alle altre, sarebbe un segnale di totale trasparenza. La Valle d’Aosta deve essere unica, ma non facciamoci riconoscere per non essere al passo con i tempi. Inoltre, non si può tacere su CVA, perché non scegliere vuol dire scegliere e io mi dissocio da questo atteggiamento. Queste sono le nostre priorità ed è a queste che vincoliamo l’appoggio al bilancio. Con coerenza confermo la mia posizione ribadendo la mia intenzione di dimettermi dopo l’approvazione del bilancio ma per serietà e concretezza, agli atti folcloristici preferisco quelli che producono effetti. E quindi rilancio dicendo che aspetto tutti i colleghi con la penna in mano nell’ufficio del Segretario generale del Consiglio per firmare le dimissioni che produrranno così effetti immediati”.

E per il Consigliere Claudio Restano “Sarebbe attualissimo e calzante l’intervento del Presidente Testolin del 18 ottobre 2018, dove lamentava al Governo Spelgatti la mancanza di programmazione e il ritardo nel presentare il DEFR. Questo Governo si era presentato con ambizioni diverse rispetto a quelle che poi si sono rivelate reali: si parlava di cambiamento, condivisione, ascolto del territorio, esperienza. Tutto questo è mancato. A luglio, a una mia interpellanza è stato risposto che il DEFR sarebbe stato completato entro la fine del mese: sei mesi dopo, siamo ancora qui. Perché si è arrivati a questo punto? Non per i problemi giudiziari, ma per contrasti interni alla maggioranza, che aveva al proprio interno diverse velocità. Dopo un anno intero, i documenti di bilancio che vengono presentati dimostrano debolezza e confusione. Forse ci sono obiettivi comuni tra minoranza e maggioranza, ma sono i metodi e le priorità le differenze. Il settore sanitario è l’evidenza di queste carenze, con la mancata approvazione del piano socio-sanitario: alle richieste che arrivano dall’azienda mancano le risposte politiche, che il Governo dovrebbe dare. Non è più possibile agire per atti singoli: occorre una riforma sistemica. Nel DEFR è anche assente lo sport, con una legge vecchia di 15 anni in un mondo che è completamente cambiato. Poche righe liquidano il turismo, perché non è sufficiente dire che la riforma è stata avviata ma non è stata approvata: allora vi provoco chiedendovi di trasferire l’Office du Tourisme all’interno dell’Assessorato al turismo, una soluzione rapida ma molto efficace, gradita al personale e che porta dei risparmi. Parlando quindi degli impianti a fune, anziché fermare i collegamenti intervallivi, occorre continuare per cercare nuove soluzioni, fare nuove valutazioni, per cogliere le opportunità che si aprono senza perdere altro tempo. In conclusione, spiace apprendere che in maggioranza, come lo scorso anno, non vi sia stato un confronto preliminare sul bilancio”.

Guardando invece in casa dell’ex maggioranza, oltre alla posizione del Capogruppo di Alliance Valdotaine Patrizia Morelli espressa in apertura di seduta, l’Uv ha ribadito la posizione presa nelle scorse settimane, voto del bilancio e poi elezioni non accogliendo il documento di dimissioni firmato dagli 11 consiglieri di opposizione “Le budget est le moment de programmation le plus important de l’administration, un moment de dialogue, de partage. Mais aujourd’hui il est difficile de faire de la programmation financière et politique. Pour l’Union Valdôtaine, la priorité est d’approuver le budget; ensuite, il faut procéder aux élections. Il s’agit d’une décision sérieuse, ni impulsive ni prise à la hâte: de façon claire et cohérente le mouvement de l’UV a toujours porté en avant cette idée“. La fine della legislatura è l’unica soluzione possibile “Purtroppo, le vicende di cronaca hanno leso i rapporti di fiducia tra cittadini e amministratori, hanno comportato conseguenze politiche pesanti, per cui la fine della Legislatura è l’unica soluzione possibile. E l’UV sostiene le elezioni pur sapendo di non essere in un momento di forza. Questo non è un bilancio di marchette, ne sono certo, ma non vorrei lo diventasse con gli emendamenti presentati in un clima ormai di campagna elettorale. Teniamo poi presente che il Governo che verrà sarà legittimato a rivedere questo documento contabile, nelle parti di discrezionalità politica. Ma il bilancio va assolutamente approvato. Focalizzandomi sugli Enti locali, rappresento la necessità di fare un’inversione di rotta rispetto agli ultimi anni, caratterizzati da una sussidiarietà inversa motivata dalle esigenze del bilancio regionale. Ma ora il trend deve tornare ad essere quello di un tempo. E questa è una convinzione ancorata nel mio essere federalista. In futuro bisogna ridare agli Enti locali maggiore dignità e maggiori risorse, ridando in toto la finanza locale ai Comuni. Non firmerò le mie dimissioni in bianco prima dell’approvazione del bilancio. Prima il voto al bilancio, poi si proceda alle considerazioni per ridare voce ai cittadini”.

Un clima da campagna elettorale per il neo Consigliere Regionale Alessia Favre che vede nelle elezioni l’unica via ma dando priorità alla votazione del BilancioIl clima è quello di un anticipo di campagna elettorale. Andare a votare è opportuno: a titolo personale, però, propongo di riflettere su quanto in questa Aula siamo autoreferenziali, perdendoci in considerazioni che, seppur legittime, interessano solo noi. È anche colpa nostra se la comunità valdostana si allontana dalla politica. La priorità adesso è trovare un modo decoroso di approvare il bilancio: è compito di chi lo ha scritto, ma anche di chi ha cercato di migliorarlo. Non è certamente un bilancio perfetto, ma è lo strumento necessario. Non siamo però a un bilancio che serve a ottenere consenso. Non stupisce chi vuole proporre alternative, né stupiscono le accuse: lasciano invece perplessi i toni continui che parlano di marchette e ‘ndrangheta, accuse gravi che non possono essere generalizzate. Nessuno, invece, sottovaluta lo tsunami che si è abbattuto sul Consiglio. Dovremmo invece avere paura di coloro che si sentono ancora di manovrare dall’esterno la politica valdostana: di certo a loro interessa il bilancio. Qualcuno ha detto che la battaglia per cambiare la Valle d’Aosta non è finita: occorre fare un passo per volta”.

a.b.

 

 

 

 

 

 

AostaNews24.it
Cercle Proudhon Edizioni
P.Iva 01242210076
Registrazione Tribunale di Aosta n.2/2015