E’ comparso in p.za Arco d’Augusto ad Aostta ieri sera, 23 novembre, ed è stato affisso prima di essere rimosso, uno striscione evocativo che recita: “Ma quale patriarcato, questo è il vostro uomo rieducato”.
Artefice del blitz Casapound Aosta, che ha contestato l’assioma secondo cui le violenze sulle donne sarebbe frutto di una cultura patriarcale. Nella stessa piazza, la sera precedente, si era svolto il flash mob contro la violenza sulle donne e in ricordo di Giulia Cecchettin. Alla manifestazione avevano preso parte circa 200 persone.
A rivendicare l’azione è la stessa sezione di Casapound, che in una nota scrive: “casi di cronaca come quello di Giulia sono il risultato di una società malata, che – nella corsa alla decostruzione sociale e di genere – ha creato individui imbelli, incapaci di affrontare un qualsiasi tipo di fallimento e di sconfitta. Chi parla di patriarcato è il primo colpevole della dissoluzione dei rapporti tra uomo e donna: la lotta di classe ha lasciato spazio alla lotta di genere, in una continua e reciproca accusa che altro non può generare se non mostri”.
E ancora: “invece di spingere il cittadino a coltivare giusti valori, si lascia spazio al liberismo più completo dove diventa emancipazione vendersi su OnlyFans, dove la meritocrazia diventa un tabù e diventa imperativo distruggere i fondamentali e complementari ruoli di Uomo e Donna. Inutile girarci intorno, indicare gli uomini come eternamente colpevoli: i Filippo Turetta di turno sono proprio gli uomini “rieducati” da questo sistema, senza aspirazioni, senza coraggio, senza virilità”.