Settimana di alta tensione intorno al tema sanità, tra botta e risposta fra Valle d’Aosta Aperta e l’assessore alla sanità, Carlo Marzi. Era stato proprio l’assessore – rispondendo ad una prima nota del movimento di estrema sinistra – a definire “partigiane” le paole espresse da VdA Aperta, richiamando poi a maggiore equilibrio.
Risposta che la sigla che riunisce diversi movimenti di sinistra sembra non aver apprezzato, accusando l’assessore Marzi di voler “minimizzare” lo stato critico della sanità valostana.
Secondo VdA Aperta “(…) il personale sanitario che opera tutti i giorni che sta manifestando un dissenso rispetto ad una direzione poco attenta, ad un deficit di organico con gravi ripercussioni sulla continuità delle cure e ad una fuga di operatori per condizioni di stress psicofisico che continua ad esserci”.
“Nel merito del comunicato – continua la nota – l’assessore Marzi parla di esternalizzazioni praticate in tutta Italia che consentono di garantire i servizi di emergenza urgenza ai cittadini, di ridurre le liste di attesa e di migliorare la presa in carico dei pazienti: hanno durata temporanea e tetti di spesa definiti, che non sono a carico dei cittadini ma dell’azienda USL. Evidenziamo che i soldi dell’USL, sono soldi dei cittadini e che purtroppo in Valle d’Aosta non si è pensato solo ad esternalizzare servizi di emergenza urgenza, ma di affidare a privati reparti di riabilitazione”.
La sigla di sinistra è critica anche a quella che descrive come una politica degli annunci: “il grande annuncio della riapertura di alcuni posti di Neurologia è stato ottenuto spostando e affidando i pazienti dell’RSA e UAP del JB Festaz alla cooperativa che gestisce la struttura di Variney, riducendo fra l’altro, da quello che abbiamo appreso dall’ultima seduta in Consiglio, il minutaggio giornaliero di assistenza infermieristica sui pazienti più gravi da 107 min. a 72 min. (…)”.
Attacco, poi, anche sulla corretta informazione che i cittadini dovrebbero avere sulla futura struttura ospedaliera, che resterà in via Roma, per la quale l’infopoint sarebbe una cartina di tornasole: “Vedremo se le immagini utilizzate per presentare l’ospedale-megalitico alla popolazione conterranno anche le enormi risorse spese fino ad oggi, le tante strutture costruite che dovranno essere demolite, le soluzioni rispetto alla viabilità e ai parcheggi e l’articolazione delle strutture ospedaliere all’interno dell’ampliamento”.