“Il dibattito in Consiglio regionale ha riservato dei passaggi che sono stati assolutamente ingiuriosi per il lavoro che i nostri sindaci fanno nei nostri comuni con dedizione, passione e grande responsabilità. Tutte le contraddizioni di forze di minoranza, quale il Mouv’, che pur dichiarandosi alla stampa, per voce di Elso Gerandin, compatto e fieramente sostenitore della legge e dell’attività delle amministrazioni comunali e che ha votato per due terzi contro la proposta di legge, sono emerse” così il Presidente dell’Union valdotaine e Sindaco di Verrayes Erik Lavevaz in merito al voto all’ultimo Consiglio Regionale sulla riforma elettorale per i Comuni attacca Mouv’
“Questi stessi consiglieri, soprattutto, – prosegue Lavevaz – hanno cercato di orientare il dibattito maldestramente sui compensi dei sindaci, banalizzando anche, il che è ancora più grave, il lavoro degli amministratori locali”.
Secondo Lavevaz “Il consigliere Cognetta, non ancora soddisfatto, ha attaccato anche le Unité de Communes, in particolare l’Unité des Communes Grand-Combin, per la gestione della residenza per anziani di Variney. Ancora una volta il populismo, mal dissimulato, di chi poco conosce la gestione quotidiana di queste strutture e gli sforzi che le collettività locali hanno fatto negli anni per razionalizzare i costi e per rendere il sistema di gestione delle residenze un esempio per altre regioni italiane, ha superato il rispetto dei ruoli e delle persone”.
Il presidente dell’Union Valdotaine chiede che la riforma riguardante gli enti locali e, in particolare, l’esercizio associato di funzioni e servizi comunali, che il Consiglio Valle si appresta a fare tramite una sotto-commissione, parta dal testo di legge proposto dai sindaci. Lavevaz auspica che “Si possa tenere nella giusta considerazione le prerogative che la legge 54/1998 a attribuito al Cpel”. L’Uv pur prendendo atto “con soddisfazione” dell’accordo trovato tra le forze politiche sulla legge di riforma delle elezioni comunali, approvata nell’ultima seduta del Consiglio regionale, si è infatti “dispiaciuta” del fatto che “l’organo legislativo regionale non abbia accolto tutte le richieste legittime del Consiglio permanente delle collettività locali”.