Nei giorni scorsi la Regione ha inviato agli host valdostani una nota relativa alla riscossione dell’imposta di soggiorno prevista a partire dal 1° maggio 2024: per i portali online in Valle d’Aosta non sarà infatti possibile riscuotere e versare direttamente la suddetta imposta relativa alle locazioni brevi.
A evidenziarlo è ‘Valle d’Aosta Aperta’, che scrive: “mentre altre Regioni hanno accolto con favore questa opportunità e preso accordi con i responsabili dei portali online per consentire a quest’ultimi di gestire l’incasso dell’imposta di soggiorno per conto dei locatari e versarla ai Comuni, in Valle d’Aosta si continua a voler complicare la vita a chi gestisce affitti brevi, ben sapendo che si tratta di persone che non lo fanno per professione“.
“Non si comprende poi per quale motivo l’Assessorato al Turismo non ha previsto che la piattaforma online, ‘locazioni turistiche’, predisposta da Inva, gestisse anche gli adempimenti relativi alla tassa di soggiorno”, continua a sferzare la sigla di sinistra.
Secondo Vd’A Aperta questo rappresenta un inspiegabile aumento della burocrazia a danno dei locatori valdostani, su cui il movimento – attraverso l’attività del Consigliere regionale Erika Guichardaz – continuerà a vigilare.