Nel pomeriggio di ieri, martedì 12 settembre, l’aula del consiglio comunale di Quart ha ospitato la riunione dell’Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata di tipo mafioso.
L’organismo antimafia ha incontrato due dei tre componenti del comitato tecnico scientifico: Claudio Forleo e Roberto Gerardi per la definizione del lavoro di mappatura socio-economica del territorio valdostano, anche alla luce del contesto storico attuale caratterizzato dall’arrivo dei finanziamenti del PNRR.
“Conoscere l’operatività mafiosa sul territorio con tutte le ricadute economiche, sociali e culturali che questa comporta è la base di partenza per affrontare nella giusta ottica il fenomeno della criminalità organizzata – ha commentato il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin. – Il progetto, voluto dall’Osservatorio, rientra nei compiti e nei doveri di questo organismo, la cui attività di informazione riveste un ruolo centrale e irrinunciabile“.
I beni confiscati alle mafie: tempi lunghi per essere restituiti alla collettività
Durante l’incontro è stata anche trattata la questione dei beni confiscati alle mafie in Valle d’Aosta – che attualmente sono circa una trentina – e del loro successivo utilizzo.
Il sindaco di Quart, Fabrizio Bertholin, che spesso i “percorsi burocratici” sono “molto lunghi per acquisire e assegnare questi beni”.
“Nonostante l’iter piuttosto complicato – aggiunge Bertholin –, abbiamo già assegnato un terreno all’associazione Forrest Gump, che si occupa di disabilità, e un appartamento alla cooperativa sociale La Libellula che eroga un servizio di Tate familiari. In un altro immobile, invece, sarà attivato nel breve un progetto di housing first”.
“Ci ha lasciati perplessi constatare che anche in una piccola comunità come la nostra era presente un bene sottratto dallo Stato alla criminalità organizzata – evidenzia il sindaco di Challand-Saint-Victor, Michel Savin -. L’immobile confiscato e assegnato poi al nostro Comune era stato acquistato da persone residenti fuori Valle. Oggi è la Maison du Tsan e ha un significato simbolico molto importante, tanto che i ragazzi che praticano questo sport hanno giocato una partita di campionato con la maglia dell’associazione Libera, non solo per ricordare la provenienza di questo bene, ma anche per sensibilizzare la popolazione su questa tematica di non poco conto”.
“Il Comune di Charvensod – spiega il sindaco Ronny Borbey – ha acquisito un box auto frutto di una confisca che è stato assegnato all’associazione Fiolet ed è attualmente utilizzato come magazzino per riporre materiale e attrezzattura. Un bene che torna alla comunità, utile per la collettività, un gesto importante dal grande valore simbolico“.