Alla fine la sforbiciata annunciata dal governo Meloni al Reddito di Cittadinanza è arrivata: venerdì 29 luglio l’INPS ha inviato ad un primo gruppo di percettori del reddito la comunicazione della sospensione, in attesa di una “eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”.
Se tale messaggio ha creato una forte preoccupazione in diverse regioni d’Italia, al momento no pare questo lo scenario in Valle d’Aosta, almeno secondo l’assessorato alle politiche sociali che esclude che che persone destinatarie della sospensione possano rivolgersi in massa rivolgersi ai servizi sociali per chiedere l’annullamento della sospensione.
Da parte dell’assessorato – al momento – non è ancora possibile avere un numero certo dei nuclei che dovrebbero avere diritto a continuare a percepire la misura in deroga (non oltre dicembre 2023), ma che hanno ricevuto lo stesso l’sms di sospensione dall’INPS. Chi chiederà e vedrà riconosciuta dai servizi sociali la eroga compilando l’analisi preliminare, pertanto, riceveranno le mensilità arretrate ad oggi sospese con effetto immediato.
Il commento dell’assessore Marzi
“In attesa di nuove e auspicate specifiche da parte dell’INPS, – spiega l’assessore Carlo Marzi – abbiamo chiesto alle assistenti sociali l’impegno ulteriore di rivalutare tutti i casi delle persone che ad oggi nella Piattaforma Gepi (destinata alla gestione dei percettori di RdC assegnati da INPS ai Servizi Sociali) risultano escluse o esonerate. Si tratta di un impegno rilevante, di cui ringrazio sin d’ora tutte le assistenti sociali coinvolte, in quanto per assicurare sino alla fine dell’anno le mensilità ad oggi sospese è necessario riaprire le situazioni ed effettuare un’analisi preliminare entro il 31 ottobre 2023”.