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Presentato il Messager Valdôtain 2023 con tante novità in vista

di Redazione

di Redazione

Ieri a Palazzo regionale Luigi Calderola ha passato “simbolicamente” il testimone a Enrico Montrosset, il nuovo coordinatore del Messager Valdôtain. Il 112° Almanacco è stato presentato – venerdì 2 dicembre 2022 – alla presenza del Presidente della Regione, Erik Lavevaz, e del Presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin.

“Il Messager anche in un’epoca come quella social di oggi, ove le comunicazioni passano velocemente, è uno strumento di comunicazione diversa rispetto ai social, ma comunque rimane un must nelle famiglie valdostane da tantissimi anni decenni. E oggi come allora è un appuntamento che aspettano con impazienza”, commenta il Presidente Lavevaz.

Sono passati 12 anni da quando Luigi Calderola si trova per la prima volta a coordinare il noto periodico valdostano, un incarico “né voluto, né cercato”, capitato per caso. Il lavoro a fianco di Don Perin lo ha introdotto pian piano verso quella direzione e, alla sua morte, decide di prenderne il posto. Così Calderola, da milanese di origine bergamasca, si ritrova al timone del Messager Valdôtain e, pur non sapendo né francese né patois, decide di affrontare quella sfida.

Poi, un anno fa in occasione dei 125 anni dalla nascita del cinema, Calderola chiede la collaborazione di Montrosset: “gli ho chiesto 3 pagine, 9 mila battute e lui me ne ha fatte 16 mila. Gli ho chiesto di togliere almeno 3 mila battute, già il giorno dopo avevo le mie 9 mila battute. E mi sono chiesto come diavolo abbia fatto in una serata”. Così Calderola ha avuto l’illuminazione e ha proposto la sua candidatura, “e adesso sono cavoli suoi” esclama l’ex direttore.

Montrosset diventa così il nuovo coordinatore dell’Almanacco valdostano e con la preziosa collaborazione di Alberto Bich, suo socio e compagno di cordata, decide di buttarsi in questa nuova avventura affidando a Bich la parte della cronaca.

Il Messager è uno strumento sociale ante litteram, la sua funzione nei tempi passati era proprio di riuscire in maniera diacronica, ma spostata nel tempo, ad avere una visione totale delle culture, degli accadimenti della regione. Ora proprio perché viviamo in un mondo in cui c’è bisogno di una sintesi quest’anno abbiamo pensato come di riproporre un Messager totalmente in linea con la tradizione, però ci stiamo facendo chiaramente delle domande su come reinserirlo all’interno di un mondo che è cambiato”.

Montrosset, infatti, crede sia necessario cominciare a rispondere anche ad un target più giovane, senza però stravolgere l’essenza dell’Almanacco che, come sottolinea, rimarrà sempre lo stesso. Le idee ci sono, ma il nuovo coordinatore non le vuole ancora svelare e afferma che probabilmente alcune di queste le vedremo realizzate nella prossima edizione.

Sono presenti nell’opera delle rubriche storiche che “innervano ed impreziosiscono il Messager da sempre”. L’approfondimento sulle parrocchie di Joseph-César Perrin che ha redatto uno studio sulla parrocchia di Jovençan, le rubriche della cultura della Valle del Lys, importante anche la parte dedicata agli sport popolari.

Troviamo anche qualche novità come la rubrica di Alessandro Celi Pour une histoire de l’annexionnisme” che ne racconta i contorni attraverso la figura dei protagonisti, cominciando da quella dell’abbé Auguste Petigat. Uno spazio dedicato alle storie di cronaca nera a cura di Enrico Martinet che introduce questa novità col delitto di Dziule e uno dedicato a “preti eccentrici”.

L’Almanacco 2023 sarà in edicola dai prossimi giorni al prezzo di 18 euro, in allegato il calendario 2023 con al suo interno foto scattate da Fabio Di Belli e l’agenda con le immagini delle opere dello scultore Marco Joly.

Sabrina Olibano