Il nuovo presidente del comitato paritetico di controllo e valutazione delle politiche regionali e della qualità della normazione è il consigliere regionale della Lega, Paolo Sammaritani. Insieme a lui il vicepresidente Paolo Cretier in forza ai Federalisti Progressisti-Partito Democratico.
Il nuovo comitato è composto da sei consiglieri, in modo da garantire la presenza paritaria sia della maggioranza che delle minoranze. Il presidente del Consiglio Alberto Bertin, che ha a lungo guidato il comitato, passa quindi il testimone all’avvocato e consigliere aostano che guiderà l’organo così composto: oltre al sopracitato Sammaritani, Cretier, Bertin, vi siederà Roberto Rosaire (Union Valdôtaine), Pierluigi Marquis (Forza Italia) e Claudio Restano (misto).
Noi di AostaNews24 abbiamo quindi raggiunto il neo presidente Sammaritani cercando di carpire quale sono le sue prime sensazioni e quali le azioni che si prefigge per il prossimo futuro.
AN24: E’ arrivata la sua nomina a presidente del comitato paritetico di controllo e valutazione del Consiglio regionale c’è di che esserne soddisfatto…
Sì, infatti sono molto lieto di esserne stato nominato presidente.
Di quale materia si occupa nello specifico questo organismo?
Si tratta di un organismo che è stato introdotto con la legge n. 6 del 2021 ed ha competenze molto importanti, se sfruttate al meglio. In particolare, semplificando, il comitato paritetico – composto da sei consiglieri regionali (tre di maggioranza e tre di opposizione) – opera per consentire l’esercizio della funzione consiliare di controllo sull’attuazione delle leggi e di valutazione degli effetti delle politiche regionali. Fra le sue competenze, il comitato esamina i progetti di legge regionali, formula proposte per l’inserimento di apposite clausole valutative nelle leggi che ne siano sprovviste, verifica il rispetto degli obblighi informativi stabiliti dalle clausole valutative nei confronti delle commissioni consiliari e del Consiglio Valle e ne esamina gli esiti, promuove e coordina l’effettuazione di missioni valutative, formula osservazioni e sottopone alle commissioni consiliari e al Consiglio gli interventi che ritiene utili al miglioramento della qualità della normazione, alla manutenzione normativa e alla valutazione delle politiche. Esprime, inoltre, su richiesta delle commissioni consiliari competenti, pareri relativi alle disposizioni finalizzate al controllo sull’attuazione delle leggi e alla valutazione delle politiche regionali.
Con quale organo della Regione il comitato deve relazionarsi?
Oltre alle predette competenze, il comitato presenta annualmente al Consiglio regionale una relazione sulla propria attività, corredata da una proposta di risoluzione in materia di controllo e valutazione. Gli esiti del controllo e della valutazione sono resi pubblici e si provvede alla loro divulgazione anche tramite il sito internet del Consiglio regionale.
Quindi un avvocato alla Presidenza?
Sì, per queste ragioni e per la mia formazione professionale, credo fortemente in questo strumento e ne promuoverò l’azione che consente al Consiglio regionale, da un lato, di verificare l’efficacia delle politiche e delle leggi vigenti rispetto alle loro finalità e, dall’altro, per il futuro, di legiferare meglio e in modo più consono alle finalità che l’organo legislativo si propone.
Nella sua veste di presidente, quali azioni pensa di mettere in campo nel breve e nel medio periodo?
Occorrerà procedere immediatamente ad effettuare un monitoraggio generale che evidenzi quali leggi regionali possiedano già una clausola valutativa e quali, eventualmente, potrebbero giovarsi di tale clausola che prevede di valutare, a cadenze normalmente annuali, l’efficacia delle norme, rispetto alle loro finalità. Questo consentirebbe poi al comitato, nel medio periodo, di fare le opportune proposte di inserimento delle clausole, come è previsto nelle sue funzioni.
Ci sono altre azioni che ritiene prioritarie per il comitato?
Più d’una, ma sicuramente vorrei avviare delle missioni valutative al fine di avere delle visioni d’insieme su materie fondamentali, quali, ad esempio, la sanità, le politiche abitative ed altre, in modo da legiferare con piena consapevolezza delle problematiche di settore da parte del Consiglio regionale. Infine, è importante sensibilizzare la politica e gli stessi consiglieri regionali su quanto siano importanti le funzioni del comitato che presiedo.