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‘Ndragheta, anche la Valle d’Aosta nella lente della relazione DIA sulla criminalità organizzata

di Redazione

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E’ stata pubblicata sul sito istituzionale della DIA – Direzione Investigativa Antimafia – la consueta relazione semestrale che viene fornita al Parlamento italiano relativo al fenomeno mafioso in Italia. L’ultima versione – 453 pagine relative ai primi sei mesi del 2022 – contiene anche numerosi passaggi sull’esistenza della ‘Ndragheta in Valle d’Aosta, testimoniati dalle sentenze – definitive e non – nei vari processi che hanno riguardato il fenomeno in modo diretto o indiretto.

In particolare, sotto la lente di ingrandimento le sentenze di Geenna che, fino in appello, certificavano l’esistenza di una locale di ‘Ndragheta in Valle d’Aosta. Il dato però è da ricalibrare, in quanto la sentenza di Cassazione – del gennaio 2023 – ha visto un pronunciamento di annullamento delle condanne inflitte agli imputati e il rinvio del procedimento in secondo grado. Le motivazioni dell’ultima sentenza in Cassazione sono in attesa di essere pubblicate, restano quindi da confermare eventuali passaggi in cui si scrive dell’esistenza di una locale mafiosa in termini perentori.

Ma vari sono i passaggi anche sulle sentenze di Altanum e dell’operazione Alibante, che vedono coinvolti personalità legate alla Valle d’Aosta.

Un quadro nel complesso ancora in chiaroscuro, in cui le cui future sentenze tracceranno gli scenari descritti nelle prossime relazioni DIA, ma che testimoniano un incontestabile dinamismo delle cosche ‘ndraghetiste nella nostra regione, sebbene non caratterizzato dalla preminente dimensione della violenza tipico di altre realtà d’Italia.