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L’On.Tripodi “in arrivo di 7,5 mln” per i Comuni VdA, La replica di Manes: “Non è merito suo, i rappresentanti istituzionali non facciano propaganda sul nostro lavoro”

di Redazione

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Arrivata a stretto giro la replica del Celva alla comunicazione dell”Onorevole Tripodi, che stamane aveva diffuso una nota in cui annunciava l’arrivo da ‘Roma’ di 7,5 mln di euro in sostegno ai bilanci dei Comuni valdostani. A quanto pare Franco Manes, Presidente del Celva, però non ci sta. Sul sito ufficiale del Celva infatti puntualizza: “Grazie al supporto del Celva e all’impegno di Anci, i Comuni valdostani sanno da tempo che potranno contare su fondi statali per la realizzazione di opere di efficientamento energetico. Si tratta di fondi, pari a 260mila euro per il Comune di Aosta e di 100mila euro per ciascuno degli altri 73 Comuni, che sono stati già inseriti nei rispettivi bilanci di previsione. Risorse importanti, che sono state aumentate a fronte di esigenze oggettive, ma sulle quali non è opportuno, a questo punto, applicare bandierine politiche di sorta”. 

Secondo Celva l’Assemblea del Consiglio permanente si “era già espressa sul tema il 27 novembre scorso“, dando un parere favorevole alla proposta di deliberazione di Giunta regionale che, nella versione definitiva (n. 1284/2020), ha articolato i criteri di ripartizione dei contributi, assegnati dallo Stato alla Regione a favore dei Comuni, per il finanziamento di interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile, di cui all’art. 1, comma 29, della l. 160/2019, per gli anni dal 2020 al 2024.

Pertanto, “il Celva – prosegue Manes – insieme alle altre Anci regionali, si era attivato sin dalla fine del 2019 per monitorare gli atti del Parlamento di sostegno ai Comuni montani e supportare le iniziative di sensibilizzazione di Anci sui tavoli di programmazione specifici. Noi Sindaci valdostani continuiamo a fare concretezza tutti i giorni. Non cerchiamo visibilità, ma chiediamo ai rappresentanti delle Istituzioni l’onestà intellettuale di non fare triste propaganda sul nostro lavoro, così come di considerare, a Roma, la montagna una risorsa non solo a corrente alternata”.

Il comunicato si conclude con un durissimo: “Fatti, non parole”.