La giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei deputati ha deciso ieri – 29 marzo – che Sara Cunial potrà essere processata ad Aosta. La giunta era stata chiamata dal tribunale di Aosta per decidere sull’insindacabilità dell’ex deputata, istituto che tutela da azioni legali e dalla perseguibilità i parlamentari in attività nell’esercizio dell’espressione delle opinioni.
All’unanimità la giunta ha valutato come “sindacabili” i comportamenti contestati alla Cunial, che ora andrà a processo. All’ex parlamentare è contestato in giudizio il rifiuto a fornire le proprie generalità, l’oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale, dopo aver partecipato a una manifestazione contro la didattica a distanza nelle scuole ad Aosta il 24 aprile 2021.
La relazione di Devis Dori, deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra e relatore della giunta, ritiene che il rifiuto di Cunial di indicare la propria identità personale, così come la presunta violenza o minaccia a un pubblico ufficiale siano fatti e non opinioni, pertanto non tutelabili dall’insidacabilità parlamentare. La giunta ritiene quindi che questi comportamenti non rientrino nella guarentigia prevista dall’art. 68 della Costituzione.
Ora la relazione della giunta sarà trasmessa all’aula di Montecitorio per consentire al processo di Aosta di ripartire. Anche Dario Iaia (Fratelli d’Italia) ha aderito alla relazione del relatore, sottolineando che entrambe le condotte di Cunial consistono in meri comportamenti materiali che escludono l’applicazione della prerogativa dell’insindacabilità. La proposta del relatore ha ricevuto il voto favorevole anche di Carla Giuliano (Movimento 5 Stelle), Ingrid Bisa (Lega), Patrizia Marrocco (Forza Italia), e Antonella Forattini (Partito Democratico).