Come un sinistro presagio, già anticipato nel dicembre scorso da AostaNews24 (leggi qui la notizia!), la guerra intorno all’attuale dirigenza di CVA è iniziata. La scintilla che accende la brace sotto le ceneri è una lettera scritta di proprio pugno dall’ex Presidente di Finaosta, Nicola Rosset, che avrebbe descritto “pressioni esercitate da alcuni componenti della Giunta regionale affinché si procedesse a un aumento degli emolumenti del management CVA”.
Un’affermazione pesante che – qualora confermata – rischia di scatenare un vero e proprio CVA-gate. L’anticipazione è di ANSA Vd’A, che ha pubblicato una serie di passaggi salienti contenuti in una missiva che l’ex n°1 di Finaosta avrebbe recapitato al Presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin, al Presidente della Commissione consiliare competente Roberto Rosaire e – per conoscenza – all’attuale Presidente di Finaosta Marco Linty.
Sempre sull’agenzia stampa, si apprende che Rosset sarebbe intervenuto dopo essere “venuto a conoscenza di essere stato citato e attaccato nel corso dell’audizione in IV commissione” dei vertici di CVA, nell’autunno scorso. Una lettera in cui verrebbe spiegato come sia stata inoltrata da parte dell’interessato una richiesta di accesso agli atti e in cui si ricostruisce, dal punto di vista di Rosset, l’intricata vicenda – fatta di pareri legali e incontri tra vertici regionali e CVA – che avrebbe infine portato all’aumento del compenso per l’AD, Giuseppe Argirò, attraverso l’escamotage della nomina nella controllata CVA/Eos.
Sempre su ANSA Vd’A, si legge in merito ai contenuti della lettera di Rosset: “non sono stato io, in qualità di Presidente di Finaosta, ad esercitare pressioni per ottenere le dimissioni dei vertici di CVA. Al contrario, sono stato io a subirne, quanto alla necessità di alzare i compensi. Una richiesta che – non a caso – è stata accompagnata dalla minaccia di dimissioni, con il conseguente monito che, in caso di diniego, il sottoscritto e l’intero Cd’A di Finaosta avrebbero dovuto renderne conto – non si capisce a quale titolo – a tutta la Valle d’Aosta”. Un vero e proprio scontro ai vertici, aperto dalla missiva di Rosset, destinato a mettere in forte difficolta il Governo regionale, tirato in ballo a sua volta.
No comment da CVA
Al momento, emerge prudenza da parte di CVA. Una faglia aperta dopo che, evidentemente, la lettera è finita in mano ad ANSA, che ieri ne ha diffuso alcune parti salienti. E questo prima che la stessa CVA fosse a conoscenza dei suoi contenuti, almeno stante alle prime dichiarazioni della società.
“A seguito delle notizie diffuse dall’agenzia stampa ANSA ieri sera e dal quotidiano ‘La Stampa’ questa mattina, CVA dichiara di non possedere il documento presentato dall’ex Presidente di Finaosta agli organi consiliari. La richiesta di accesso agli atti in tal senso è stata presentata ieri. Solo qualora tale accesso venisse accordato, CVA potrà valutarne i contenuti.
Nel frattempo non verranno rilasciate dichiarazioni”, si legge in una nota del colosso energetico.
Caos in Consiglio Valle
Una vera bomba, anche se non a ciel sereno, che rischia di spaccare sia la maggioranza che le minoranze. La lettera di Rosset ha infatti paralizzato i lavori del Consiglio regionale, imponendo subito una interruzione. Alcuni esponenti di maggioranza, tra cui l’ex Presidente Lavevaz e l’attuale Assessore Caveri, si sono affrettati a sfilarsi dall’ombra di presunte indebite pressioni.
Al centro della discussione vi sarebbe l’ipotesi di una commissione di inchiesta relativa alla vicenda di CVA, per far luce sulle zone grigie. Una richiesta che potrebbe trovare la sponda di Pl’A in maggioranza, ma che nella stessa minoranza – anzi nelle minoranze – vede sensibilità diverse rispetto alla postura con cui affrontare il caso. Non sono in pochi ad avere più che uno scetticismo, rispetto alle anticipazioni pubblicate relative alla ricostruzione fornita da Nicola Rosset. Il sospetto è che si tratti dell’esplosione di uno scontro fra fazioni, che trova nella vicenda dell’aumento di emolumento per il dott. Argirò il casus belli.
Alla fine, probabilmente, si opterà per una risoluzione condivisa “per limitare i feriti”, trapela dal Consiglio regionale. La seduta riprenderà alle ore 15:00, in attesa che la vicenda veda ulteriori capitoli, compreso – con ogni probabilità – le sedi giudiziarie.
Giuseppe Manuel Cipollone




