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Lavevaz introduce un ‘Green Pass’ per le Batailles de Reines, l’Ente promotore: “manifestazione sospesa”

di Redazione

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Il mondo delle Batailles de Reines è in subbuglio dopo che il Presidente Lavevaz ha firmato una Ordinanza che introduce de facto l’obbligo per gli allevatori di detenere un ‘green pass’ per partecipare alla manifestazione. Non si è fatta attendere la dura reazione dell’Association Régionale Amis des Batailles de Reines, l’ente promotore della manifestazione tradizionale fra le più seguite, che ha annunciato l’immediata sospensione delle fasi eliminatorie primaverili. 

A predersi l’onore della comunicazione è stato il Presidente dell’associazione Roberto Bonin, che ha diramato un lungo comunicato con il quale spiega le ragioni di questa decisione. Bonin dice: “Pur consapevoli del fatto che la situazione sanitaria resta predominante e condiziona pesantemente ogni decisione che viene assunta in un contesto di pandemia, riteniamo che l’Ordinanza n. 199 firmata in data odierna dal Presidente della Regione, (…), vanifichi totalmente il percorso intrapreso a gennaio e che ha portato alla stesura condivisa del Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 (…) approvato con Deliberazione di Giunta regionale n. 462 in data 26 aprile 2021”.

Per l’associazione dunque questa Ordinanza, da poco firmata, vanificherebbe lo sforzo fatto per la stesura di regole condivise per tutelare la sicurezza sanitaria dei partecipanti, contrastare i contagi e al contempo svolgere questa manifestazione che “non è solo tradizione e valorizzazione della storia del mondo agricolo” ma anche importante “dal punto di vista economico-produttivo”.

Il green pass dunque – che ricordiamo significa esser in possesso di un certificato medico che attesti il completamento del ciclo di vaccinazione anti-SARS-CoV-2, oppure l’avvenuta guarigione da COVID-19 e contestuale cessazione dell’isolamento, o ancora la certificazione dell’effettuazione di un test antigenico con esito negativo valido per quarantotto ore – è visto dall’associazione promotrice come “ulteriore aggravio, non giustificato” di cui in precedenza non se ne era mai parlato prima. 

Ma la polemica non finisce qui e assume anche un connotato politico e specifico sull’inquadramento normativo della manifestazione: “Prevedere un protocollo da attività sportiva (tampone preventivo) alle Batailles de Reines è formalmente non corretto, perché giustamente non siamo classificati come attività sportiva di interesse nazionale, altrimenti avremmo potuto svolgere attività anche in zona rossa. L’attività delle Bataille de Reines non può essere per ovvie ragioni disciplinata a livello romano, ma a livello ragionale deve essere considerata e deve trovare un adeguato collocamento tra le attività produttive”.

Non manca poi un affondo polemico, nel comunicato a firma del Presidente Bonin, che sottolinea come “in un contesto nel quale anche le autorità giudiziarie e politiche non riescono ad imporre alla cittadinanza – come a nostro avviso dovrebbe essere – un giusto senso civico orientato al rispetto del prossimo, ad esempio impedendo manifestazioni spontanee organizzate in barba ai divieti che da lungo tempo, con responsabilità, sono dai più rispettati, il Direttivo dell’Association non intende imporre agli allevatori l’obbligo di effettuare un tampone, che potrebbe anche fortemente condizionare la propria attività personale (conduzione dell’azienda), per poter partecipare alle Batailles de Reines“. Motivo per il quale l’Association Régionale Amis des Batailles de Reines ha deciso di sospendere una delle manifestazioni più seguite in Valle d’Aosta in attesa di eventuali sviluppi dalla sponda politica.