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Impasse regionale, Rete Civica torna a invocare il referendum su elezione diretta del Presidente

di Redazione

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Con una conferenza stampa Rete Civica – rappresentata in Consiglio Valle da Chiara Minelli – ha riassunto ieri le tappe e le motivazioni della crisi della maggioranza dal proprio punto di vista. 

Una crisi scaturita dalla volontà autonomista di mettere in discussione il programma elettorale che aveva visto convergere con le forze progressiste e dalla pavidità dei 5 consiglieri ex PCP che hanno preferito abbandonare il gruppo consiliare piuttosto che uscire dalla maggioranza. Questa dinamica avebbe gettato la maggioranza in uno stato di perenne incerta favorendo continui – e mai improbabili – ribaltoni.

Rete Civica – che oggi è una componente del PCP – però puntualizza che l’opzione delle elezioni subito non è percorribile: “nuove elezioni non rappresentano una scelta valida. Lo abbiamo già visto nel 2020, andare a votare senza aver cambiato radicalmente la legge elettorale non produce miglioramenti, ma tende a riprodurre una situazione di instabilità”.

Rete Civica sferza dunque la maggioranza e prova a dettare una tabella di marcia:”entro il 15 gennaio il Consiglio regionale deve prendere una decisione sul Referendum Consultivo in materia elettorale – scrive il movimento di sinistra. In base alla legge il referendum si potrà svolgere fra la metà di maggio e metà giugno. La priorità ora è indire il referendum e svolgerlo, verificare se la popolazione valdostana è favorevole o contraria alla elezione diretta di Presidente e maggioranza. Questo è il nodo da sciogliere per poter fare una incisiva riforma elettorale.