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Il trapper Tk si difende dalle accuse dei politici: “Dovrebbero parlare dei problemi veri e non di me”

di Redazione

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Era dai tempi della canzone “Valdostano Medio” che un artista nostrano non faceva infuriare un politico valdostano. E se nel 2008 fu Mattia “Mene” Menegazzi a far andare su tutte le furie l’allora consigliera regionale dell’UV Adriana Viérin, questa volta è toccato al giovane trapper Tk, con la sua canzone, con tanto di video su youtube, “Niente Credito“.

Niente credito“, del trapper aostano Tarik Tiouli, alias Tk, è una canzone molto esplicita. Il video, girato interamente al Quartiere Cogne, raffigura Tarik insieme ai suoi amici, mentre compiono operazioni “poco legali”, e maneggiano una pistola. “Niente credito” inoltre è un’espressione usata da molti spacciatori, nel senso che quando si vendono delle sostanze bisogna pagare subito senza lasciare roba “a credito”. 

A differenza dell’altra volta però, dove la diattriba tra il rapper Menegazzi e la Viérin si limitò soltanto a qualche botta e risposta sui giornali locali, questa volta la situazione è stata molto più grave.

Il capogruppo della Lega Vallée d’Aoste Andrea Manfrin ha presentato addirittura un’interpellanza in Consiglio Regionale, e la canzone è finita al vaglio della Giunta e dell’Assessore alle Politiche giovanili Luciano Caveri.  

Nel mirino del capogruppo della Lega c’era più che altro il fatto che il trapper aostano fosse stato invitato dalla Cittadella dei Giovani, e, dato  che la struttura è di proprietà del comune di Aosta, secondo Manfrin chi lancia determinati messaggi non dovrebbe essere sponsorizzato dalle istituzioni. 

Tk, primo singolo della carriera e già tutte queste polemiche, cosa ne pensi?

Pensa se facessi un EP o un Mixtape. Purtroppo in questo momento chi fa polemica e cerca di strumentalizzare ciò che io faccio e dico nei pezzi è solo ed esclusivamente per qualche interesse personale. Penso che ci siano tante cose importanti da polemizzare e criticare in Valle D’Aosta, dovrebbero polemizzare su qualcosa di più costruttivo e non su di me che racconto storie nei testi”.

Pensi di essere un cattivo esempio perchè parli di spaccio e droga nelle canzoni?

Io nei miei pezzi non dico «vai a spacciare, vai a rubare» ognuno é libero di fare quello che vuole nella propria vita ma di sicuro non sono io che incito la gente, anche perché non sono nessuno per influenzare la gente. Anche Vasco parla di droga“.

Hai letto le dichiarazioni che hanno fatto su di te l’assessore Caveri e il consigliere regionale Andrea Manfrin?

Non so chi siano sinceramente, non sono tanto amante della politica, e quando una cosa non mi piace e non mi interessa di solito la ignoro, ma evidentemente non é così per tutti.  Non li conosco, però posso dire che criticare solo perché si ha un pensiero diverso da un’altra persona senza conoscerla e senza avergli mai parlato non credo sia proprio il massimo dell’educazione. Ma é solo un pensiero. Anche io ho letto cose che non condivido di altri, ma non per questo devo fare di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote. Non voglio accusare nessuno, ma penso che se fossi italiano e se avessi avuto un cognome diverso non ci sarebbe tutto questo polverone politico“.

Chi ti ha invitato alla Cittadella dei giovani?

Sono stato invitato da Sago, che ricordo anni fa quando cominciai a buttare giù le prime rime insieme a lui e altri ragazzi. Lo ringrazio molto per quello che fa nei suoi laboratori musicali, per i ragazzi che hanno voglia di svoltare le proprie vite o anche solo dare sfogo alle proprie emozioni“.

Cosa ne pensi dell’affermazione di Caveri, “il quartiere Cogne non è scampia”?

Sono completamente d’accordo. Il quartiere Cogne non é assolutamente Scampia, ma essendoci cresciuto vi posso assicurare che non é neanche un angolo di paradiso. Ma niente a che vedere con le periferie di molte città italiane, in confronto il quartiere Cogne é un residence“.

Cosa rispondi a chi ti accusa di fare brutta pubblicità al quartiere Cogne?

“Io faccio solo musica e nessuna pubblicità. Non ho motivo di pubblicizzare niente e nessuno dal momento che non sono né pagato, né nient’altro. Penso che la pubblicità la faccia chi ha da guadagnarci qualcosa e in questo momento chi vuole farsi pubblicità non sono io”.

Simone Nigrisoli