Ieri, venerdì 16 febbraio, il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha fatto tappa ad Aosta come parte del suo tour ‘Facciamo Semplice l’Italia’. L’incontro ha visto la mattina il cordiale saluto con la Giunta regionale e il pomeriggio un momento di confronto con i militanti di Forza Italia Valle d’Aosta, a cui hanno partecipato anche vari esponenti del Centrodestra regionale. Il focus è stato su tematiche cruciali riguardanti la semplificazione della Pubblica Amministrazione (PA) e il ruolo del Centrodestra in vista delle elezioni europee.


La coordinatrice regionale di FI, Emily Rini, nei saluti ha sottolineato l’importanza di presentarsi come una squadra seria in vista delle elezioni europee, evidenziando l’unità del Centrodestra valdostano come un segnale politico significativo.
Il Ministro Zangrillo, invece, ha condiviso l’obiettivo di semplificare la PA, rendendola semplice e fruibile per gli utenti. Durante il suo intervento ha dichiarato: “questa è la dodicesima tappa del nostro tour ‘Facciamo Semplice l’Italia’. Dobbiamo realizzare un percorso di semplificazione della PA, che deve essere amica dei cittadini e delle imprese”.
Inoltre, il Ministro ha evidenziato l’importanza di coinvolgere il territorio, sottolineando il proprio ruolo di coordinatore regionale del Piemonte, regione confinante con la Valle d’Aosta. Zangrillo ha poi affrontato il contesto politico nazionale, ricordando l’inizio del Governo nazionale – 16 mesi fa – in un momento difficile, segnato dalla guerra russa-ucraina. Ha parlato della prima legge di bilancio del 2022, inaugurata in emergenza e con grande rapidità.
Dall’incontro è stato lanciato un messaggio chiaro: le elezioni europee “non sono di serie B”, dice il Ministro che poi ricaccia indietro i “gufi”. “Forza Italia è più viva che mai – sottolinea – i sondaggi dicono che siamo ctra il 7,5% e il 9%, nonostante le voci che davano il partito per finito dopo la triste dipartita di Berlusconi”.

Infine, il Ministro ha affrontato la questione dello sblocco del turnover nella PA, sottolineando come l’età media dei dipendenti pubblici ha raggiunto i 50 anni, con la prospettiva di perdere altre 600.000 persone. Una situazione che verrà solo parzialmente mitigata con l’assunzione di 170.000 persone, ma che ha ancora molto da fare sul fronte dell’attrattività: “la stabilità nella PA non deriva solo dalla tipologia contrattuale, ma soprattutto dalle competenze dei dipendenti pubblici. Il mondo è cambiato”, conclude il forzista.
Martina Branco