Il 10 febbraio scorso ad Aosta si è tenuta una cerimonia commemorativa in memoria dei martiri delle foibe, presso il parchetto a loro dedicato in Corso XVI Febbraio. Il parco giochi verrà intolato a Salvatore Radizza, un martire infoibato la cui famiglia si è successivamente trasferita in Valle d’Aosta
All’evento hanno preso parte esponenti dei partiti del centrodestra e i rappresentanti del Comitato 10 febbraio, che in tutta Italia organizza momenti commemorativi in onore delle vittime dell’eccidio. Le foibe sono le cavità naturali lungo le coste dell’Istria e della Dalmazia utilizzate per seppellire vivi migliaia di italiani dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Il Presidente del Comitato 10 febbraio e consigliere regionale della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in occasione della giornata: “Oggi si celebra la giornata del Ricordo in memoria dei Martiri delle foibe, quelle decine di migliaia di persone che vennero brutalmente assassinate e gettate nelle caverne sotterranee con la sola colpa di essere italiane.
Militari, civili, uomini, donne, giovani e anziani, senza alcuna distinzione vissero sulla loro pelle la crudeltà del dittatore comunista Tito, deciso ad impadronirsi di territori storicamente italiani per farli propri, cancellando con il sangue la storia di centinaia di migliaia di famiglie.
Ben 350.000 persone furono costrette ad abbandonare le proprie terre natie, ed obbligate a lasciare case, terreni, mobili, financo i vestiti, per essere deportate in territori che erano sì, italiani, ma non erano casa loro. Istriani, fiumani, giuliani, dalmati invasero le stazioni del nostro Paese, carichi di valigie e di sogni infranti, assistendo a scene raccapriccianti.
Proprio i militanti comunisti, infatti, si macchiarono di delitti infami, negando l’aiuto, il supporto e anche solo la compassione alle migliaia di compatrioti in fuga da quello che loro definivano paradiso del socialismo, ovvero la crudele e sanguinaria dittatura titina.
Da allora ad oggi molte cose sono cambiate, nel 2004 venne istituito il Giorno del Ricordo per celebrare quei morti e quei profughi, cancellati dalla storia e dai libri da parte di quella sinistra che si presentava come buona e non voleva macchiare la propria storia e dal 2006 mi sono occupato di far conoscere questa tragedia alla comunità valdostana.
Cominciai in punta di piedi, con una mostra che illustrava la tragedia delle foibe a cui parteciparono pochissime persone, mi pare una dozzina, per arrivare all’intitolazione, nel 2020, di uno spazio, quello dei giardini di via XXVI Febbraio ad Aosta, a seguito di una mozione, presentata dal sottoscritto ed approvata a maggioranza dal Consiglio Comunale di Aosta, nel 2017.
Ad aggiungersi alle buone notizie, quest’anno, è la notizia che, dopo una mia nuova mozione, questa volta al Consiglio Regionale, lo spazio di via XXVI Febbraio di Aosta, oltre che ai martiri delle foibe, verrà intitolato anche a Salvatore Radizza, operaio, nativo di Curzola in Dalmazia, dove fu arrestato e fucilato insieme ad altri civili e militari italiani e la cui famiglia, sfollata dalle sue terre di origine, risiede nel Capoluogo regionale dal 1966.
Con commozione ed orgoglio, quindi, in qualità di Presidente del Comitato 10 Febbraio Valle D’Aosta, ho partecipato alla deposizione della corona in ricordo dei Martiri delle foibe, la più partecipata di sempre, a testimonianza del fatto che finalmente la storia dei sanguinosi eventi del confine orientale non sono più patrimonio di pochi, ma di tutta la nostra comunità”.