E’ sbarcata ieri, 28 settembre, in Consiglio Valle l’interpellanza che chiede al governo regionale di istituire un registro per tenere conto delle morti improvvise. A portarla in aula il consiliere regionale, di recente passato al gruppo ‘Rassemblement Valdôtain’, Diego Lucianaz.
Lucianaz ricorda – nelle premesse – che l’Associazione Istanza Diritti Umani ha inoltrato al Consiglio Valle la richiesta di istituire “un registro regionale per le morti improvvise”, nonché l’apertura di un tavolo tecnico per creare “percorsi di ascolto e cura dei danneggiati” dagli eventi avversi post-vaccino e postcovid-19.
“Anche in Valle d’Aosta si avvertono preoccupanti segnali di aumento di ictus emorragici, anche in popolazioni giovanili e di altri eventi avversi gravi, nonché un incremento di patologie cardiocircolatorie”, continua Lucianaz nell’interpellanza che cita dei dati ISTAT – dell’aprile 2023 – secondo cui ci sarebbe stato un aumento della mortalità in alcune regioni italiane negli anni corrispondenti alle campagne vaccinali anti-covid.
La risposta dell’assessore alla sanità, Carlo Marzi
Risposta trenchant da parte dell’assessore alla sanità, Carlo Marzi, che ha dichiarato come “i dati sulle morti improvvise tra i giovani in Europa non trovano alcuna corrispondenza in Valle d’Aosta”. Per l’assessore il registro per tenere conto delle morti esiste già, non è necessario averne un altro.
“C’è stato effettivamente un aumento dei morti in Valle d’Aosta – continua Marzi -, nel periodo che intercorre tra marzo 2020 e il primo quadrimestre del 2021″, ma in quel periodo la campagna vaccinale non era partita o era ancora a regime ridotto. Nessuna correlazione, secondo l’assessore, tra aumento della mortalità e il vaccino, anzi la relazione sarebbe riferita alla diffusione del virus.
Stesso punto di vista sulla diffusione delle patologie cardiovascolari, in lieve aumento ammette Marzi, come nel caso delle pericarditi moderate “soprattutto a carico dei giovani maschi”. Ma anche in questo caso ad esserne causa sarebbe lo stesso coronavirus, che – sottolinea l’assessore – aumenta il rischio di patologie al sistema circolatorio e al cuore.