In occasione del ‘Giorno del Ricordo’, solennità che ricorre annualmente il 10 febbraio in cui vengono commemorati i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, l’Amministrazione comunale di Aosta ha organizzato insieme alla Fondation Émile Chanoux – con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Venezia-Giulia-Dalmazia – due eventi martedì 6 febbraio.
Il primo s’intitola ‘La bambina con la valigia: tra memoria e identità’, ed è in programma alle 18:00 presso il Salone Ducale dell’Hôtel de Ville. Dopo il saluto istituzionale del Sindaco Gianni Nuti e le introduzioni di Anna Fosson e Elettra Crocetti, rappresentanti rispettivamente del comitato scientifico della Fondation Chanoux e l’ANVGD, dialogheranno sugli eventi dell’esodo avvenuto alla fine del secondo conflitto mondiale l’esule giuliana Egea Haffner e la giornalista Fabiola Megna.
A seguire, sempre il 6 febbraio, alle 20:45 presso la sala conferenze della BCC Valdostana in viale Garibaldi ad Aosta, si terrà l’evento ‘Foibe ed esodo giuliano-dalmata: tra storia e memoria’. L’iniziativa sarà introdotta dagli interventi del Presidente del Consiglio comunale del capoluogo, Luca Tonino, e dall’Assessore regionale ai Beni e alle Attività culturali, Jean-Pierre Guichardaz. La serata si dipanerà attraverso un dialogo tra gli storici Gianni Oliva e Alessandro Celi, insieme al Presidente nazionale dell’ANVGD, Renzo Codarin.
A Saint-Vincent
Il Comune di St. Vincent e la Fondation Émile Chanoux, in collaborazione con la Biblioteca ‘Primo Levi’, organizzano l’incontro ‘Il dramma delle Foibe e l’esodo giuliano-dalmata’.
L’incontro si svolgerà sabato 10 febbraio 2024, alle ore 20:45, nella sala conferenze della biblioteca. Dialogheranno sul tema lo storico Claudio Vercelli e il Presidente della Fondation Chanoux Marco Gheller.
L’evento sarà una opportunità discutere il tema dei massacri delle foibe, ovvero gli eccidi ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante e subito dopo la seconda Guerra mondiale. Questi eventi furono perpetrati dai partigiani jugoslavi e dall’Ozna. Il nome foiba deriva dai grandi inghiottitoi carsici, chiamati così in Venezia Giulia, dove furono gettate le vittime, talvolta ancora in vita.
L’efferato massacro ebbe come conseguenza l’esodo giuliano-dalmata, una migrazione forzata della maggioranza della popolazione di etnia e lingua italiana dalla Venezia Giulia, dal Quarnaro e dalla Dalmazia. Questi territori facevano parte del Regno d’Italia prima dell’occupazione da parte dell’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia, comandato dal maresciallo Josip Broz Tito, e furono successivamente annessi dalla Jugoslavia attraverso i trattati di pace di Parigi del 1947.