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Giornata mondiale del sonno – incontro divulgativo al CVS

di Redazione

di Redazione

L’iniziativa della Giornata Mondiale del Sonno, organizzata dalla Società Mondiale di Medicina del Sonno, ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui disturbi del sonno e delle conseguenze di questi sulla salute, lavoro, scuola e attività sociali se non diagnosticati e curati adeguatamente.

L’incontro scientifico organizzato da dr. Giuseppe D’Alessandro, neurologo ed esperto di Medicina del Sonno, riconosciuto dall’AIMS, Associazione Italiana Medicina del Sonno, intende portare all’attenzione di tutti il tema dell’insonnia e delle condizioni che spesso ne causano l’insorgenza e quindi delle modalità per diagnosticarla. L’incontro si svolgerà Mercoledì 20 Marzo presso il CSV dalle ore 17 alle ore 18.00

Sull’importanza dell’attenzione al problema dell’insonnia, il dottor D’Alessandro avverte: “I disturbi del sonno interessano circa il 30% della popolazione e spesso non sono riportati al medico di famiglia e quindi non vengono diagnosticati e curati adeguatamente con tutte le conseguenze che pertanto comportano. Basti solo pensare che l’eccessiva sonnolenza diurna, spesso unica manifestazione di un disturbo del sonno, è una tra le principali cause di incidenti automobilistici e lavorativi gravi“.

Fino a qualche decennio fa poco si sapeva sul sonno, sui suoi meccanismi e sulla sua funzione. Con l’avanzamento tecnologico e della ricerca scientifica sono stati fatti numerosi passi in avanti che permettono agli specialisti oggi di rispondere alle domande più importanti sull’argomento. Allo stesso tempo è cresciuta l’attenzione della comunità scientifica circa le problematiche del sonno, gli sforzi compiuti portando alla nascita della Medicina del Sonno. Si tratta di una disciplina complessa in quanto molte delle patologie trattate prevedono una collaborazione multidisciplinare.

La Sindrome delle Apnee da Sonno

E’ l’esempio che dimostra la multidisciplinarietà della medicina del sonno. Il disturbo, che interessa il 4% dei maschi e il 2% delle donne, per circa il 50% non diagnosticata e quindi non trattata, conivolge fianco a fianco pneumologi, neurologi, otorini, pediatri e odontoiatri. Questa malattia, che è ulteriormente aumentata di frequenza negli ultimi anni, in considerazione dell’aumento dell’obesità, una condizione spesso associata, se non trattata è tra le cause più frequenti di infarto miocardico, insufficienza respiratoria, aritmie cardiache, fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca, ipertensione arteriosa, diabete mellito e ictus cerebrale. L’eccessiva sonnolenza diurna e l’astenia che comporta sono le principali cause di incidenti automobilistici e lavorativi nonché causa di di riduzione della memoria, depressione, ansia, aggressività e scarso rendimento a scuola. L’OSA se riconosciuta può essere trattata con una maschera (CPAP) a flusso d’aria, che indossata durante il sonno notturno può portare già dal primo giorno al miglioramento sia della sonnolenza.

Disturbi correlati alla Medicina del sonno

A parte l’insonnia cronica, il disturbo del sonno più frequente, dal 10 al 20% della popolazione generale, numerose sono le altre malattie di cui si occupa la Medicina del Sonno. La maggior parte nasce dall’alterazione dell’organizzazione del sonno. La comunità scientifica ne ha individuato circa 80 i disturbi del sonno e nell’ultima classificazione del 2014 li ha raggruppati in 8 categorie. Ne ricordiamo solo alcuni tra i più conosciuti:

  • l’insonnia cronica è il disturbo del sonno più frequente, ne soffre dal 10 al 20% della popolazione generale;
  • la sindrome del jet-lag, un disturbo del sonno che si instaura in chi viaggia quando si superano 2-3 meridiani o la sindrome da cambiamento dell’ora legale;
  • la Sindrome delle gambe senza risposo, una condizione che interessa il 7% della popolazione e che comporta difficoltà a prendere sonno in quanto chi ne è affetto presenta una sensazione di fastidio alle gambe;
  • Il disturbo comportamentale del sonno REM, una condizione che può essere presente anni prima che si manifesti la malattia di Parkinson o la Demenza a Corpi di Lewy, la forma più frequente di demenza degenerativa dopo l’Alzheimer.
  • Le Parasonnie. Traumatismi che possono verificarsi anche per i disturbi del risveglio, condizioni molto frequenti nell’infanzia e che allarmano spesso i genitori, di cui il più frequente è il sonnambulismo;
  • La Narcolessia, un’altra condizione, soprattutto ad esordio nell’infanzia, per fortuna piuttosto rara, circa lo 0.02-0-05% della popolazione, Si tratta di una malattia che comporta un’eccessiva sonnolenza diurna, con attacchi irresistibili di sonno, associata o meno a cadute a terra (attacchi cataplettici) per risoluzione del tono muscolare in corso di forti emozioni.
  • Insonnia, disturbo molto frequente dopo i 60 anni e soprattutto nelle donne.

 

Una delle indicazioni che gli specialisti propongono a tutti è il rispetto delle norme igieniche del ciclo sonno – veglia che oltre a migliorare la qualità della nostra vita, previene il sorgere di molti disturbi del sonno, soprattutto dell’insonnia.