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Dopo il Pride tocca alla conferenza sul valore della famiglia tradizionale. Pillon: “siamo dalla parte giusta della Storia”

di Redazione

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La famiglia come nucleo fondamentale della società e come bene prezioso da valorizzare è stato il tema centrale della conferenza che si è tenuta ieri sera, presso la sala conferenze della BCC ad Aosta, di fronte ad un pubblico di circa 50 persone. Due i relatori di spicco invitati per il dibattito, moderato dal giornalista e consigliere regionale Andrea Manfrin, l’avvocato Gianfranco Amato, autore di numerose pubblicazioni, attivista nel campo della bioetica e Presidente dell’associazione ‘Giuristi per la vita’ (un gruppo di avvocati, magistrati e docenti universitari che combattono a livello legale in difesa del diritto alla vita, della famiglia e della libertà di educazione) e l’on. Simone Pillon, avvocato e Senatore della Repubblica nella precedente legislatura, noto per le sue posizioni di cattolico ultra conservatore e per le note vicende parlamentari del DDL Zan. 

“E’ per me un immenso privilegio potervi dare il benvenuto a questa serata dedicata alla famiglia – esordisce Manfrin in apertura. Abbiamo assistito ed assistiamo quotidianamente ad immagini ed azioni che hanno lo scopo di svilire il ruolo della famiglia nella società ed è quanto mai importante  oggi tutelarla e valorizzarla. La famiglia andrebbe considerata e riconsiderata come soggetto sociale fondamentale della società in base al ruolo educativo, procreativo, formativo e di solidarietà che svolge”

Tanti, delicatissimi e di estrema attualità i temi trattati nel corso della serata: si è parlato della famiglia in termini prima di tutto storici, ripercorrendo lo sviluppo delle grandi civiltà, da quella preistorica , a quella egizia, a quella classica , fino alla millenaria civiltà cinese. In tutte le civiltà, in tempi e distanze geografiche diverse , emerge il concetto di famiglia come piccolo ma fondamentale nucleo sociale nato non  per costruzione dell’uomo ma come elemento di natura. 

“Al di là delle valutazioni politiche filosofiche e giuridiche, la famiglia è un bene prezioso soprattutto come fondamento di una società stabile” – spiega Amato. Perché allora tutta una serie di azioni (o non azioni) che sembrano puntare alla sua delegittimazione o addirittura alla sua distruzione?  La risposta è semplice  – continua Amato  – “la famiglia è l’ultimo piccolo angusto spazio di libertà tra il potere e l’individuo. Il potere vuole eliminare questo piccolo spazio di libertà per rendere la persona sola, isolata , senza radici senza relazioni sociali, confusa, incerta  – anche sulla propria identità –  fragile e indifesa. Una persona perfettamente manipolabile”.

Proprio il tema quantomai attuale dell’identità di genere viene visto come centrale in relazione al tentativo  – soprattutto ai giorni nostri  –  di destrutturare l’idea stessa di famiglia, intesa come  società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna.  “Dopo il relativismo etico tante volte invocato da Papa Benedetto XVI stiamo approdando al relativismo materiale per cui si è arrivati a negare l’evidenza oggettiva dell’identità biologica stessa. Non si è uomo o donna per la propria struttura fisica e biologica ma in base alla propria percezione soggettiva, a ciò che ci si sente di essere in un preciso momento. Una logica delirante – la definisce Amato -, un delirio che sta diventando collettivo e che rischia di distruggere la società”

“Non stiamo affrontando un attacco casuale alla famiglia – prosegue l’onorevole Pillon. “Io non sono un teorico del grande complotto […] ma è evidente che qualcuno la famiglia la vuole cancellare; è evidente che per cancellare la famiglia si pongono sotto attacco i fondamenti stessi della famiglia e i fondamenti sono in primo luogo l’identità, l’identità sessuale, la mascolinità e la femminilità. L’attacco alla famiglia è sia ideologico, sia identitario, sia economico, sia giuridico, è un attacco concentrico, mediatico. E’un martellamento che produce effetti devastanti dal punto di vista del sentire comune“. 

Non poteva mancare naturalmente un riferimento al tanto discusso ddl Zan che  ha visto l’On. Pillon protagonista di un dibattito parlamentare particolarmente acceso: “fermare il ddl Zan è stata un’impresa sovrumana. E’ stato fatto un lavoro capillare di informazione grazie anche a chi, come il giornalista Mario Giordano, ha avuto il coraggio di andare in tv contro il mainstream”.

“Tutti vanno rispettati, è sacrosanto”, conclude Pillon che citando sotto traccia Orwell aggiunge: “tuttavia non può passare il concetto che alcuni vanno rispettati più di altri. Tutte le volte che noi andiamo a categorizzare le persone , siamo noi che stiamo discriminando al contrario. Questa è la trappola“.