Annunciato dopo la presentazione della lettera di dimissioni di Erik Lavevaz, si è tenuto ieri pomeriggio il nuovo incontro del Comité fédéral che ha visto da un lato il Presidente della Regione dimissionario e dall’altro la fronda guidata da Aurelio Marguerettaz.
Durissimo lo scontro, tanto che alcuni pezzi da novanta unionisti – vedasi Testolin e Marguerettaz – non hanno esitato a definire le dimissioni di Lavevaz un escamotage per “passare da vittima sacrificale” rispetto ai presunti carnefici del gruppo consiliare.
Gli avvenimenti in vista
Dalle dimissioni non si torna indietro, a confermarlo la Presidentessa del Mouvement Cristina Machet. Già dal giorno precedente all’ultimo Comité, la Machet confermava come le dimissioni di Lavevaz non fossero strumentali o un bluff per rafforzare le propria posizione.
Salvo stravolgimenti il Presidente Lavevaz presenterà formalmente le proprie dimissioni già all’inizio della prossima settimana, aprendo la crisi anche da un punto di vista istituzionale. Di qui la palla – per quanto concerne il campo unionista – tornerà al Conseil Fédéral. Il parlamentino unionista è stato infatti convocato per lunedì 23 gennaio.
Tutti gli scenari si sono di nuovo aperti potentemente, compreso l’ingresso del centrodestra al governo che nelle ultime settimane aveva ripreso quota. Il cdx valdostano può al momento vantare 13 consiglieri, 11 leghisti e 2 di Forza Italia, nonché un Senatore della Repubblica. Inutile sottolineare poi che l’apertura al centrodestra porterebbe in eredità anche la benevolenza del governo romano, al contrario del centrosinistra – vedasi PD – che a livello nazionale si sta sfaldando e marginalizzando.