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Cultura, nel libro di Dassano la storia del soldati valdostani che combatterono con Napoleone

di Redazione

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I legionari di Napoleone raccontati in questo libro erano di: Aosta, Allain, Ayas, Donnaz

Il nuovo libro di Fabrizio Dassano (la presentazione ufficiale è prevista al Forte di Bard nel mese di maggio) è uscito in questi giorni in occasione del bicentenario della scomparsa di Napoleone Bonaparte. Il libro racconta le storie di quei volontari (pochi) o coscritti di leva (tantissimi), che erano partiti per la Grande Armée mentre l’astro napoleonico divampava in un’Europa sconvolta nei suoi ordinamenti e nei campi di battaglia insanguinati. Appresero che con il merito, e non solo sui campi di battaglia, si entrava in quell’ascensore sociale che avrebbe fatto la differenza sociale. Così afferma l’autore: “In circa due anni sono riuscito a concludere un lavoro complesso che col passare del tempo è diventato un vera e propria sfida: quella di far uscire dall’oblio vercellesi, canavesani, valdostani e biellesi e che oltre ad aver combattuto o servito per Napoleone con incarichi pubblici, si meritarono la Legion d’Onore. Sono 59 uomini che provenivano da 34 paesi e città dei dipartimenti francesi della Dora e della Sesia”.

Molti di essi non tornarono, rimasero per sempre in Francia dopo Waterloo, altri continuarono a combattere per le rispettive monarchie restaurate, altri ancora girovagarono il mondo ed alimentarono i moti costituzionalisti del 1821, destinati a vite in fuga, sempre in esilio e braccati dalle polizie delle monarchie d’Europa. Queste storie, alcune veramente avventurose, formano il nucleo del libro con schede biografiche totalmente inedite (come il caso di Giuseppe Umberto Follioley, da soldato semplice a capitano dell’amministrazione dell’Armée e padre dell’Abbé Follioley, Léopold, prete, insegnante e giornalista opinionista che divenne famoso in Francia con la sua fortunata opera Histoire de la Littérature française au dix-septiéme siècle) che costituiscono le oltre duecento pagine di narrazione nel contesto delle campagne napoleoniche e dell’annessione del Piemonte e della Valle d’Aosta alla Francia.

Afferma ancora Dassano: “Le vecchie regole volte a proteggere clero e aristocrazia erano infrante sotto le suole delle truppe che marciavano incessantemente dalla Spagna alla Russia. Erano partiti in migliaia dalla Valle d’Aosta, dal Canavese, dal Biellese e dal Vercellese perché diventati cittadini francesi e la coscrizione di Napoleone era obbligatoria. Una piccola parte di loro, con le loro azioni di coraggio e valore, entrò a pieno titolo nell’elìte creata da Napoleone, l’ordine cavalleresco istituito il 19 maggio 1802: la Legione d’Onore. Fu la prima volta per la gente comune, le donne, gli stranieri e gli appartenenti di qualsiasi religione ed etnia.”

Incrociando le storie dei nostri Paesi con i bollettini della Legione e con i dati on-line degli archivi francesi, Dassano ha fatto riemergere il racconto delle storie di uomini altrimenti dimenticati. A duecento anni dalla morte, Napoleone fa ancora discutere, soprattutto in Francia, tra giudizi pesantemente negativi e sterminata ammirazione. Eppure Napoleone figlio della Rivoluzione francese che combatté l’ancien règime (arrivando a ricostituire una sua “nobiltà napoleonica”), con il suo grande opportunismo e la sua grande quanto sanguinosa fortuna militare, cambiò il modo di pensare di tutti. Anche la Legion d’Onore era diventata non solo popolare, ma aveva agito sulle coscienze in maniera indelebile. Il riconoscimento al merito che neanche la monarchia francese restaurata osò cancellare, ancora oggi esiste.

Soldati di Napoleone! Piemontesi e Valdostani dei Dipartimenti della Dora e della Sesia decorati con la Legione d’Onore è stato pubblicato nel mese di aprile dall’Editrice Tipografia Baima – Ronchetti & C. Castellamonte. 207 pagine, 22 Euro.