Si è tenuta stamane, martedì 21 novembre, alle ore 10:00 presso la chiesa di Maria Immacolata ad Aosta, la messa in occasione della ‘Virgo Fidelis’ – appellativo della Madonna, madre di Gesù – patrona dell’Arma dei Carabinieri. La santa messa è stata celebrata dal Vescovo di Aosta Franco Lovignana, alla presenza delle autorità civili e militari.






La festa – promulgata l’11 novembre 1949 da Papa Pio XII – coincide con la commemorazione della difesa eroica
La festa – promulgata l’11 novembre 1949 da Papa Pio XII – coincide con la commemorazione della difesa eroica del caposaldo di Culqualber da parte del I Battaglione Carabinieri, durante le ultime cruente
battaglie in terra d’Africa avvenute il 21 novembre del 1941.
Nell’omelia del Vescovo anche spazio al ricordo di Giulia Cecchettin, vittima della tragica violenza omicida del fidanzato Filippo Turetta.
Il discorso del comandante dei Carabinieri Cuccurullo
Al termine della funzione si è tenuto il consueto discorso del comandante della Compagnia dei Carabinieri di Aosta, il Tenente Colonnello Giovanni Cuccurullo.


Di seguito il testo integrale:
Autorità, Gentili ospiti, Carabinieri,
desidero, innanzitutto, ringraziare Lei Don Franco, il nostro amato Vescovo, per aver voluto Celebrare la Santa messa in onore della nostra Santa Patrona. La Virgo Fidelis, Maria, madre di Dio e nostra.
L’odierna ricorrenza è nel cuore di ogni carabiniere un appuntamento molto atteso. È per questo un grande privilegio condividerla con voi tutti, Autorità e gentili ospiti. Ciò conferma l’affetto e la stima che ci serbate e che ci sprona a compiere il nostro servizio con quotidiana devozione per garantire con ogni mezzo il sereno divenire delle attività sociali della comunità valdostana, rassicurando tutti i suoi figli. Grazie.
A Te Don Gregorio siamo grati e riconoscenti per la cortese disponibilità ad ospitarci e a permetterci di mantenere fede al nostro stile di essere anche nelle periferie della nostra società.
A te padre Palmiro che ci ha accompagnato, nel percorso liturgico con i canti, insieme al coro, facendoci pregare due volte come amava dire il nostro San Francesco. Grazie
Un pensiero anche A Don Fabio, che una forte influenza l’ha bloccato a letto,un abbraccio fraterno e un augurio di pronta guarigione, è stato elemento collettore e di sprono affinché tutto oggi sia compiuto in modo perfetto.
A voi ragazzi, rappresentanti della Scuola Lexert, che con la vostra presenza, avete reso la celebrazione appenata terminata ancora più importante, lasciandoci un monito che il nostro servizio deve essere finalizzato a lasciarvi un mondo migliore dove possiate vivere serenamente e possiate sempre esprimere i vostri talenti.
Ai carabinieri non più in servizio attivo, molti dei quali danno ancora un gradevole contributo alle comunità, con iniziative di volontariato e di collaborazione con le Istituzioni locali, il nostro sincero affetto. E un ringraziamento anche per aver allestito nella ex cappella di San Grato, in via De Tillier, in centro, l’esposizione dedicata alle ricorrenze di oggi dove i cittadini potranno conoscerci ancor di più, apprendendo un po’ della nostra storia e delle nostre tradizioni, che sarà visitabile per tutta la giornata di oggi.
Quella odierna, come dicevo, è, per noi carabinieri, una giornata particolare.
Si celebrano con essa, infatti, ben tre ricorrenze di alto valore morale e sociale per l’Istituzione: la Virgo Fidelis; la battaglia di Culqualber e la Giornata dell’Orfano.
Ognuno di questi tre momenti ci richiama i valori congeniti da sempre nell’esser carabinieri: l’offerta di sé per il bene degli altri; il coraggio del proprio dovere congiunto all’onore militare; la solidarietà umana e vicinanza nei confronti di chi soffre.
Nell’Arma, il culto della “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo l’ultimo conflitto mondiale.
Sua Santità Pio XII, l’11 novembre 1949, in Castel Gandolfo, promulgò la “bolla” con cui concesse ai Carabinieri la loro Santa Protettrice “”…., e con la facoltà” come testualmente recita il Breve Apostolico “di celebrare la festa della stessa, …, nel giorno 21 del mese di novembre, …, in pio e santo ricordo, sia della suprema consacrazione della Vergine Maria a Dio, sia di quel Battaglione di Carabinieri, che, divampando anche in Africa Orientale l’ultima guerra, fece tutto intero, nel predetto giorno, il supremo sacrificio della vita nella località di “Culquaber”.
Era infatti il 21 novembre del 1941, quando, dopo l’ennesimo attacco di preponderanti forze inglesi, il caposaldo di Culqualber, cessò di resistere e quasi tutti i Carabinieri caddero in combattimento.
Per quell’epico fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione:
“Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa d’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo, nella quale Comandante e Carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma”. Africa Orientale agosto – novembre 1941.
Oggi ricordiamo anche la “Giornata dell’Orfano”. Ai nostri orfani, che sono assistiti dall’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani del Militari dell’Arma dei Carabinieri (O.N.A.O.M.A.C.) voglio rivolgere una sentita carezza di riconoscenza, che rappresentano tutti i Nostri cari che non sono più con noi ma che, ogni giorno, ci sostengono nella difficile ma esaltante vita che abbiamo scelto, non facendoci mai sentire soli, con quel calore che è prerogativa, unica ed insostituibile, della famiglia.
L’O.N.A.O.M..C , Ente Morale di natura privatistica che ha il suo Organo tutorio nel Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, assiste più di 1000 orfani, a ciascuno dei quali eroga un sostegno semestrale, distinto per fasce d’età, sino al compimento degli studi. L’assistenza agli orfani disabili, invece, è a vita. L’attività assistenziale che realizza in favore degli orfani è resa possibile dai contributi volontari mensili elargiti da parte dei militari di ogni grado dell’Arma dei Carabinieri, elargizioni liberali di privati cittadini estimatori dell’Arma e canoni di locazione degli immobili, ricevuti in donazione o eredità. L’Opera, infatti, non riceve alcun contributo da parte dello Stato. Ciò costituisce motivo di vanto e orgoglio per l’Arma perché è testimonianza concreta del legame ideale che unisce l’Istituzione alle famiglie dei colleghi meno fortunati.
L’aver posto l’Arma dei Carabinieri sotto la protezione della Virgo Fidelis riveste un significato molto profondo. Il valore della fedeltà è la nostra caratteristica fondamentale, scolpito anche nel nostro motto “Nei secoli fedeli”.
Una fedeltà provata lungo i due secoli della nostra esistenza, che ha generato nel popolo italiano un vero atteggiamento di fiducia e di stima nei confronti dell’Arma.
Maria è rimasta fedele al compimento della volontà di Dio. Ciò che rende grande Maria è questa fedeltà, più ancora che la maternità fisica. È in quella attitudine la sua beatitudine. Rinchiusa in una piccola e semplice parola “eccomi”, con quale risponde alla sua chiamata! “sono la serva del Signore”
Sia allora così anche in ciascuno di noi, cari carabinieri. La fedeltà ad una formale promessa fatta, il nostro giuramento, al nostro quotidiano servizio, sia la nostra gloria e la buona testimonianza del nostro servire quotidiano. Rispondiamo anche noi semplicemente e incondizionatamente alla chiamata che la comunità che ci è stata affidata ogni volte ci chiede, donando sempre un sorriso anche quando non possiamo non essere fermi e decisi, infondendo rassicurazione e serenità alimentando fiducia di un mondo migliore.
Don Franco, prima di chiedere di volerci accordare la tua Paterna Benedizione, permettimi di dirti ancora grazie a nome di tutti i carabinieri della nostra amata Regione.
e … Grazie di cuore a tutti!