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Caos nel Partito Democratico VdA, La segretaria Sara Timpano minaccia di espellere l’ala di Donzel

di Redazione

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La situazione del Partito Democratico valdostano sembra quasi una “soap opera”. Da mesi, la segretaria regionale Sara Timpano, sta completando la conta interna al partito per verificare se ha ancora i numeri di maggioranza e minoranza e convocare l’assemblea regionale. Ma se per molti il Partito democratico della Valle d’Aosta è in questo momento in stallo, la realtà è che la situazione nel Pd nostrano è critica da quasi due anni. 

La segretaria Sara Timpano, da quasi due anni, è in bilico. Dopo la fuoriuscita di un buon numero di iscritti dalla maggioranza verso Italia viva di Giovanni Sandri, nel Settembre 2019, sembrerebbe che la Timpano non abbia più la maggioranza nell’assemblea regionale da quasi due anni. 

Due anni, in cui non è mai stata convoncata né l’assemblea regionale e nemmeno il congresso.

Sara Timpano, 34 anni, funzionaria regionale, era stata eletta con 22 voti nel 2017 segretaria regionale del Pd contro i 20 di Raimondo Donzel, proprio con l’appoggio della componente di Sandri all’interno dell’assemblea regionale, che è poi fuoriuscita due anni dopo nel settembre 2019. L’elezione aveva chiuso un tormentato percorso, dopo che nelle primarie, dove si contendevano il posto da segretario Sara Timpano, Giovanni Sandri e Raimondo Donzel, nessuno dei tre candidati aveva raggiunto il quorum necessario per venire eletto.

Ora ha perso anche la tesoriera, Eloïse Della Schiava. “Serve un gesto di responsabilità degli iscritti al Pd, per convocare un’assemblea regionale e discutere di temi concreti e della grave crisi economica del post-Covid” dice alla ‘Dire’ Sara Timpano. “Qualcuno ha sempre fatto di tutto per non farmi lavorare. Da quando sono segretaria, nel 2017, subisco una guerra di logoramento interno. Sono stanca e sono stufa. Non si può fare politica in modo costruttivo perché c’è chi cerca solo potere e consenso personale“.

Il Pd governa sia in Regione e al Comune di Aosta con gli autonomisti, avendo inserito suoi candidati nel Progetto Civico Progressista. La lista civica, nata dall’accordo tra Pd, Rete Civica e la stessa Area Democratica, oggi affronta la crisi della giunta regionale dopo le dimissioni di Chiara Minelli (Pcp componente Rete Civica) da assessora all’Ambiente e Trasporti e di Erika Guichardaz (Pcp componente Area Democratica) da presidente della quinta commissione in Consiglio Valle.

E si va verso l’espulsione di chi, nel Pd, ha aderito ad Area Democratica, ovvero l’ala all’interno del Pd valdostano che fa riferimento all’ex segretario Raimondo Donzel. “Se una persona fa parte di Area Democratica, non può far parte del Pd e dei suoi organismi dirigenti. Area Democratica si pone come terza forza, paritaria, nelle trattative interne al Pcp. Per questo è un partito, non più un’associazione” sostiene la Timpano.

La segretaria Sara Timpano si oppone anche a un altro disegno: “Qualcuno vorrebbe fare del Ppc un nuovo partito, ma il Pd non ha bisogno di creare un nuovo partito, c’è ed è strutturato. Qualcuno vuole danneggiarci dall’interno, per mere beghe di potere, per interessi di potere personali. Non ho ancora capito se alcune persone sono ancora iscritte al Pd o sono di Area democratica, che è un altro partito, che ha promosso una crisi di governo al buio“. Se tra alleati le cose non vanno benissimo, all’interno del Pd lo stallo è quasi totale: nella direzione regionale, organo esecutivo, Timpano avrebbe i numeri, “ma alcuni componenti sono decaduti perché non hanno più la tessera e per questo alcuni iscritti sostengono che la direzione non sia più legittimata, non saprei dire se c’è la maggioranza. Ho chiesto ad alcune persone di farmi sapere se sono di Area Democratica o del Pd. Alcuni mi hanno risposto, altri no“.

Tra le persone “in bilico”, Sara Timpano fa nomi e cognomi: il presidente del Consiglio comunale di Aosta, Luca Tonino, e l’assessora comunale del capoluogo Clotilde Forcellati. “Mi hanno dichiarato guerra perché non li avrei sostenuti come assessore e come candidata vicesindaca negli ultimi mesi. È inutile dire che non ho influito con il sindaco Gianni Nuti e con la coalizione in queste scelte. Ora non si capisce se siano del Pd o di Area Democratica e approfittano di ogni situazione per attaccarmi. Sono delusa, arrabbiata. Andremo a congresso entro la fine dell’anno. Tutto questo lavorare contro di me è un abuso di potere, una mera ripicca personale. Ma non serve a nulla. Non bisogna cacciare me, ho già detto che non mi ricandiderò.

Ritornando alle dimissioni della tesoriera Eloïse Della Schiava, che lascerà la responsabilità sul bilancio e l’accesso ai conti correnti, ad interim, alla segretaria regionale Sara Timpano, la numero uno del Pd valdostano spiega a ‘Dire’: “Le dimissioni vanno accolte dall’assemblea regionale, che nomina un nuovo tesoriere. Però nel frattempo c’è stata la fuoriuscita di Italia viva. All’ultima assemblea regionale, a gennaio 2020, la componente di Area Democratica si è presentata e poi ha fatto mancare il numero legale. Poi c’è stato il Covid“. Sara Timpano aggiunge che “in questi giorni stiamo valutando, con il tesoriere nazionale, se nominare un nuovo tesoriere o attendere il congresso regionale, previsto entro fine anno“.

Simone Nigrisoli