Finalmente la nuova risonanza magnetica dell’ospedale di Aosta è entrata in funzione, dal 20 novembre, dopo un potenziamento che ne fa un macchinario molto avanzato nel settore.
L’operazione, finanziata con circa un milione di euro, ha reso l’apparecchio (la principale RM delle due presenti in ospedale) “uno strumento di ultimissima generazione, offrendo un ampliamento degli esami e il miglioramento della loro qualità, maggior comfort per i pazienti e una maggior facilità d’uso per i tecnici attraverso un sistema di intelligenza artificiale”. A sostenerlo il Direttore Generale Usl, Massimo Uberti.
Gli fa eco l’Assessore alla Sanità Carlo Marzi: “siamo contenti di veder consegnare nei tempi una risonanza magnetica talmente rinnovata da essere considerata nuova. Nonostante le continue polemiche su questo tema, sappiamo di aver ottenuto un risultato importante per la nostra comunità che permetterà di aiutare i valdostani che ne hanno necessità, pur sapendo che una macchina nuova non risolverà il problema dei lunghi tempi di attesa”.
Le caratteristiche tecniche del macchinario
“Si tratta di una macchina altamente performante – spiega il dott. Massimiliano Natrella, Direttore della Struttura Complessa di Radiologia Diagnostica ed Interventistica -. E’ caratterizzata da un “bore” (tunnel) di 70 cm di larghezza rispetto ai 58 precedenti ed è più compatto permettendo ai pazienti di posizionare le braccia lungo i fianchi, quindi di non sollevarle sopra la testa (come la precedente) e di avere una sensazione meno opprimente e più confortevole. Questo si tradurrà in una riduzione dei tempi di acquisizione delle immagini con specifico vantaggio per i pazienti critici ed anziani”.
La nuova macchina – una ‘Signa Artist Evo’ della GE Healthcare – presenta notevoli vantaggi in tutti i settori di applicazione della RM, in particolare in campo neurologico, oncoematologico, urologico e muscoloscheletrico. La macchina è anche dotata di hardware avanzato con bobine “a copertina” che, oltre ad essere più confortevoli, migliorano la qualità delle immagini e possono essere utilizzate in modo integrato per studiare simultaneamente ampi segmenti del corpo consentendo esami ‘Total Body’.
“Quest’apparecchio quindi – conclude il dott. Natrella – perfeziona la diagnostica in tutti i settori, in particolare per le attività legate al trattamento dell’ictus e delle patologie neurologiche. Grazie ai software di ultima generazione, di cui è dotata l’apparecchiatura, è possibile ottenere immagini di elevatissima accuratezza diagnostica, particolarmente importanti per l’individuazione delle più minute alterazioni anche della parete dei vasi, fornendo una guida preziosa per le procedure interventistiche nell’ambito dell’attività della Stroke Unit”.