La crisi “coniugale” era nell’aria da tempo e più volte rimandata, stavolta però la bomba a orologeria che separerà le strade di Stefano Aggravi e della Lega Vallée d’Aoste pare proprio non disinnescabile.
Quanto meno non ci è riuscito l’incontro a quattro promosso ieri – 6 settembre – dal capogruppo in Consiglio Valle, Andrea Manfrin: da una parte Aggravi dall’altra il segretario Marialice Boldi e il consigliere regionale Paolo Sammaritani, di fronte per un ulteriore chiarimento.
Nonostante il tentativo, la mediazione è risultata impossibile. Troppo distanti le posizioni, con il direttivo “a tre” che preme affinché Stefano Aggravi si adegui alla nuova linea del centrodestra – a partire dalla legge elettorale – e il consigliere che vive la situazione come un processo politico contra personam con annessa richiesta di abiura.
Il casus belli, sebbene il malessere sia ben più profondo, è la legge elettorale: il segretario regionale della Lega Vallée d’Aoste avrebbe infatti chiesto formalmente ad Aggravi, ieri durante l’incontro a porte chiuse, il ritiro della propria firma alla proposta di legge presentata in precedenza alla proposta condivisa del centrodestra. Al diniego di Aggravi, secondo la quale la proposta presentata dal centrodestra ha dei profili incostituzionali e contro lo Statuto valdostano, sarebbe scattata da parte del direttivo l’ipotesi di un provvedimento disciplinare. Al momento solo sulla carta e non esecutivo.
Nessuna via d’uscita alla crisi, dunque, seppur adesso la situazione appaia ancora in stallo, con il consigliere di Courmayeur in attesa del provvedimento disciplinare e la segreteria che ne auspicherebbe un passo indietro spontaneo. Sullo sfondo dei mal di pancia, alcuni aspecifici, sia nel gruppo consiliare che nella base dei militanti che gettano delle incertezze sul congresso del Carroccio in vista.
Giuseppe Manuel Cipollone