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Ad Aosta tanti diseredati e pochi posti letto: se questa è umanità…

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di Giuseppe Manuel Cipollone

Non è il primo caso, anzi. E purtroppo non sarà nemmeno l’ultimo in questo sciagurato Paese, che in nome dell’umanità ha pensato di aprire le porte in modo indiscriminato salvo poi abbandonare migliaia di persone per strada. Ragazzi stranieri giunti in Italia con grandi speranze che invece si trovano a vivere per strada, ai marigini della società, tra degrado e condizioni igieniche precarie.

I casi sono vari anche qui nella piccola e ridente Aosta, lo si vede girando le strade di sera. E nonostante gli sforzi, anche agli operatori del settore dell’accoglienza non possono che ammettere – a denti stretti – una certa impotenza: ad Aosta ci sono solo due dormitori stracolmi, con una ragguardevole lista di attesa per accedervi.

Troppi senza tetto e pochi posti, quindi nonostante le segnalazioni non si può che attendere. Alcuni servizi vengono garantiti, come un pasto, ma un posto letto in una regione alpina che si accinge alla stagione fredda, quale è la nostra, no. Allora vi portiamo un caso, che ci è stato segnalato, tra i vari che quotidianamente capita a tutti noi di vedere per strada anche senza rendercene conto.

Lui è Basamba, ragazzo 26enne originario del Senegal. Non ne mostriamo il volto, ma da quasi un mese dorme, con il suo sacco a pelo e pochi indumenti logori in un borsone, sotto una pensilina in disuso a fianco alla ferrovia dismessa che corre vicino Via Chavanne ad Aosta. Quando arriviamo è imbaccucato dentro il suo sacco a pelo, non sporge nemmeno la testa per il freddo. Il dubbio è che non si sia sentito bene, ma per fortuna chiamandolo risponde.

L’italiano è stentato, ma si fa capire mentre beve il cappuccino caldo che gli abbiamo portato. Arriva dal Senegal, dice di avere i documenti in regola, ma di esser finito in mezzo a una strada e non sapere bene a chi chiedere aiuto. E così dorme lì, in un luogo anonimo di Aosta, nascondendosi senza una speranza a cui aggraparsi. E non è solo per il giovane Basamba il problema, ma anche per i residenti della zona che ce lo hanno segnalato preoccupati insieme ad un altro ragazzo non presente al momento dell’arrivo. 

Il ragazzo adesso dovrebbe essere segnalato ai servizi sociali, ma non è chiaro se gli verrà trovata una sistemazione per la notte. Posti letto pare non ce ne siano in città. Ma se così fosse, se questa è l’assistenza che possiamo metter in campo forse è meglio che qualcuno nella stanza dei bottoni – sempre pronto a richiamare l’umanità come valore supremo – smetta la campagna elettorale e torni a occuparsi della vita reale.

Giuseppe Manuel Cipollone