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Vigili del Fuoco – Si al referendum, ma è spaccatura tra i sindacati

di Redazione

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A larga maggioranza e con affluenza pari al 99,4% degli aventi diritto, è passato il referendum tra i vigili del fuoco valdostani hanno per ritransitare alle dipendenze del Ministero dell’Interno mediante passaggio dei servizi antincendi valdostani allo Stato.

In tutto sono stati 175 i voti favorevoli, contro i tre contrari, tre sono state le schede bianche. La consultazione indetta dai sindacati Conapo e Cgil, ha prettamente carattere consuntivo dunque non vincolante, dalla quale è stato escluso tutto i tutto il settore amminstrativo.

“Dall’analisi di questi dati – spiegano Demis Martinod (Comnapo) e Igor De Belli (Cgil) – si evince inequivocabilmente quanto la tematica sia sentita dal personale del Corpo. Sapere che la maggioranza dei Vigili del Fuoco professionisti preferisce tornare alle dipendenze della Stato la dice lunga su come, in questi diciannove anni, l’Amministrazione non sia stata in grado di ascoltare a dovere i propri Vigili del Fuoco che altro non chiedono di vedere riconosciuta la loro diversità e specificità rispetto ai comuni dipendenti regionali”.

Sull’opportunità di indire un referendum, nel pomeriggio di ieri sono giunte le critiche delle altre sigle sindacali, verso i promotori.

Se esiste una problematica relativa agli appartenenti al corpo regionale dei vigili del fuoco va affrontata, come peraltro si sta già facendo, nelle sedi opportune a livello contrattuale e non con iniziative fini a se stesse che non possono trovare attuazione e portare a soluzioni. – Sostengono unanimemente Cisl, Savt, Uil e Fialp – Sono stati chiamati al voto i lavoratori su un tema che non è nella loro disponibilità, creando ulteriore confusione in un settore dove negli ultimi tempi c’è già stata grande fibrillazione. La competenza primaria della Regione Valle d’Aosta nei servizi antincendi è infatti prevista all’articolo 2 dello Statuto Speciale e non può essere un referendum tra i lavoratori a mettere in discussione tale principio costituzionale o a far decidere se tale servizio debba essere gestito dalla Regione o dal Ministero. Oltretutto Conapo e Cgil hanno sottovalutato le conseguenze che una ipotetica ‘rinazionalizzazione’ potrebbe avere a livello organizzativo creando tra l’altro grossi disagi sui lavoratori e sulla loro vita familiare, visto e considerato che non si potrebbero escludere eventuali trasferimenti fuori dalla Valle d’Aosta”.

La Regione Valle d’Aosta martedì, contestando un vizio di forma sull’indizione del referendum non aveva concesso che il seggio fosse allestito all’interno della caserma, e diffcilmente ne riconoscerà il valore legale.