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Scuola – Il punto sul precariato

di Redazione

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Anche in Valle d’Aosta i sindacati della scuola hanno aderito alla manifestazione nazionale contro il precariato. I manifestanti, non molti, si sono ritrovati dalle 12.30 alle 14.00, in piazza Deffeyes ad Aosta, per portare le loro istanze all’attenzione del Governo regionale. A nome dell’esecutivo sono stati ricevuti dall’Assessore all’Istruzione Chantal Certan.

In regione, la situazione degli insegnanti precari è comunque migliore rispetto al resto d’Italia, infatti su 2007 docenti solo 94 si trovano in una situazione di precariato.

Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e primaria – ha spiegato l’Assessora Certan in una conferenza tenuta assieme ai sindacati – è in corso di svolgimento il concorso straordinario finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato sia su posti comuni che di sostegno riservato ai docenti abilitati con almeno 2 annualità di servizio negli ultimi 8 anni scolastici, mentre per quanto riguarda la scuola secondaria nel 2018 si è svolto il concorso riservato ai docenti abilitati, alcuni dei quali sono già stati avviati dall’a.s. 2018/19 al 3° anno del percorso FIT preordinato all’assunzione a tempo indeterminato dall’a.s. 2019/20 e per il quale vi sono ancora alcune graduatorie vigenti utili per ulteriori assunzioni dal prossimo anno scolastico.

Per quanto attiene al corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno, l’Università non aveva ritenuto di accreditarsi entro ottobre 2018, cosa che, visto il fabbisogno regionale, siamo convinti fosse un’esigenza. Abbiamo quindi sollecitato l’Università a richiedere una deroga al MIUR circa i tempi di svolgimento del corso e delle prove. Al momento, quindi, siamo in attesa di una risposta dal Ministero.

Gli organici delle nostre Istituzioni scolastiche, sono adeguati annualmente sulla base della popolazione scolastica e della sua distribuzione nelle singole istituzioni, applicando criteri e parametri diversi da quelli nazionali che tengono conto delle peculiarità e delle esigenze del sistema scolastico regionale e che sono volti all’innalzamento e all’ampliamento dell’offerta formativa, oltre che al mantenimento di classi e scuole di montagna.

Le assunzioni a tempo indeterminato sono disposte ordinariamente a copertura di tutti i posti vacanti, attingendo, ovviamente, dalle graduatorie utili per le assunzioni in ruolo. Le uniche supplenze annuali su posti vacanti sono conferite o per mancanza di candidati idonei nelle graduatorie utili per assumere in ruolo o perché i posti non rivestono carattere di stabilità sul triennio. Pertanto, il fenomeno del precariato della scuola in Valle d’Aosta non ha mai raggiunto le dimensioni del restante territorio nazionale.

Il settore scolastico  – ha concluso Certan – rimane in Valle d’Aosta caratterizzato dalla necessità di assumere docenti a tempo determinato per la  copertura di posti che non sono vacanti, ma che sono disponibili solo per un anno scolastico per effetto di situazioni particolari (part-time, distacchi, mobilità annuale dei docenti di ruolo,  ecc.) o per sostituire docenti che si assentano temporaneamente nel corso dell’anno scolastico (malattia, congedi tutela della maternità, ecc.)”.

I sindacati hanno poi posto l’accento su due situazione di criticità: quella della mancanza degli insegnati di sostegno, a causa di un turover molto frequente, 5 anni, e della difficoltà di formarne nuovi per sostituirli e della situazione lavorativa degli educatori del convitto Chabot. Nella storica struttura aostana infatti il 50% di essi sono precari. 16 hanno un contratto a tempo determinato altrettanti lo vedono rinnovato annualmente. Situazione che potrebbe trovare uno sblocco solo con indizione di un concorso pubblico a livello nazionale.

Infine assessore e rappresentanze sindacali hanno constatato la difficoltà di reperire insegnanti per le materie scientifiche, sulla quale pesa il anche il limite del superamento della prova di francese, e dell’effetto che le nuove regole pensionistiche avranno sugli organici del prossimo anno.

‘Quota 100’ e ‘Opzione donna‘ porteranno verosimilmente all’uscita di molti insegnanti, una situazione, che sia dall’assessorato sia dai sindacati, è tenuta sotto osservazione