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Bruxelles – Comitato delle Regioni, Marquis:”Occore dare attenzione ai giovani e alla montagna”

di Redazione

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Si è conclusa ieri la 134esima sessione plenaria del Comitato delle Regioni, riunitosi mercoledì e giovedì, a Bruxelles, nell’emiciclo del Parlamento europeo a cui ha preso parte il Pierluigi Marquis, rappresentante valdostano nel Comitato delle Regioni.

Verso un futuro bilancio dell’Unione europea che corrisponda alle nostre ambizioni” è stato il tema che ha monopolizzato l’attenzione dei partecipanti, in cui è emersa la volontà unanime di focalizzarsi, nel prossimo periodo di programmazione 2021/27, su argomenti quali l’innovazione, le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la migrazione, la sicurezza e la difesa.

Un altro punto importante, sul quale tutte le Regioni si trovano d’accordo, è la volontà di puntare sui giovani. I fondi europei, destinati al Programma ERASMUS+ dovrebbero triplicare nel prossimo periodo di programmazione, per rafforzare il senso di appartenenza all’Unione europea.

C’è la necessità di un approccio, alla nuova programmazione, innovativo ed organico, che possa favorire il progresso e la crescita inclusiva. – Sottolinea Marquis – Nel dibattito, che si è tenuto ieri e oggi tra i rappresentanti del Comitato, è emersa, in particolare, la richiesta unanime, al Parlamento europeo, di stanziare maggiori risorse per la politica di coesione, che rappresenta uno dei pilastri fondamentali per lo sviluppo economico e sociale dei nostri territori. Il rafforzamento della propria coesione economica, sociale e territoriale è, infatti, uno dei principali obiettivi dell’Unione europea. L’Unione, che vuole essere sempre più vicina ai cittadini, deve dedicare una parte significativa del suo bilancio e delle sue attività alla riduzione del divario tra le Regioni, con particolare riferimento alle aree rurali e montane.

La montagna, infatti, da un lato, offre, un’alta qualità di vita ai suoi abitanti, anche grazie a relazioni sociali più strette e ad un ambiente naturale incontaminato; dall’altra parte, però, è evidente che la realtà montana, caratterizzata da piccoli centri, diffusi sul territorio e scarsamente popolati, spesso rappresenta una difficoltà per l’erogazione dei servizi socio-sanitari, dei trasporti, delle comunicazioni e soffre di una marginalizzazione socioeconomica che, in determinati ambiti, ne impedisce lo sviluppo”.

Secondo Marquis bisogna dare maggiore centralità alla questione montagna in ambito europeo.

Occorre riconoscere il ruolo determinante che le popolazioni di montagna rivestono con indubbi benefici, non solo per i propri territori, ma anche per la pianura e per le sue città. – Continua l’esponente di Stella Alpina – Non può esserci sviluppo sostenibile senza la salvaguardia dell’ecosistema montano, cui si deve, ad esempio, gran parte dell’approvvigionamento di acqua e di energia idroelettrica delle aree urbane. Senza una montagna in salute, anche la città muore o rischia di essere privata delle risorse che in montagna si producono e si offrono. La politica di coesione deve, a tal proposito, promuovere e favorire la riduzione del gap socioeconomico tra aree rurali ed urbane, così da creare ulteriori opportunità di sviluppo a beneficio della popolazione di tutta Europa”.