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11 febbario ‘La Giornata Mondiale contro l’Epilessia’

di Redazione

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Anche il Centro regionale per la cura e la diagnosi dell’epilessia della Regione Valle d’Aosta ha aperto le porte al al pubblico del proprio ambulatorio, nella mattinata del 11 febbraio in occasione della Giornata Mondiale contro la malattia. Lo scopo dell’evento è stato quello di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di questa patologia cronica, che è caratterizzata dalla persistente predisposizione del cervello a manifestare crisi di tipo epilettico.

“Le crisi epilettiche sono la conseguenza di una eccessiva ed anomala attività delle cellule nervose che si traduce nella produzione eccessiva di impulsi nervosi. – Chiarisce il il dottor Giuseppe d’Alessandro, responsabile della struttura semplice di Neurologia e Neurofisiopatologia dell’Usl e del Centro Regionale Epilessia Si tratta della malattia neurologica più frequente dopo la demenza e l’ictus, l’epilessia e colpisce circa all’1-2 per cento della popolazione. Nella nostra regione sono circa 1000/1500 persone  le persone che abbiano sofferto della malattia almeno una volta nel corso della vita. Sono 400/500 le persone assistite dal nostro centro perché dallam malattia si può guarire

L’epilessia si manifesta o nei primi anni di vita o dopo i 50 anni. – prosegue il dottor d’Alessandro – Negli ultimi anni sono stati fatti progressi molto significativi nella comprensione e nel trattamento di questa malattia. Purtroppo sussistono ancora luoghi comuni e pregiudizi nei confronti dei malati, che si traduce in un disagio psicologico che porta le persone a nascondere la malattia.  È importante far conoscere questa malattia non solo perché tutti gli interessati possano essere curati con i farmaci, ma anche per evitare “l’autoisolamento”, in cui spesso si rifugiano, e per favorire l’inclusione nelle attività sociali, educative, scolastiche e lavorative”.

Nei bambini si è visto che spesso le crisi spariscono al momento del l’adolescenza. Tra gli adulti circa il 70 per cento riesce a controllare le crisi grazie all’assunzione dei farmaci . Solo una minima percentuale di pazienti presenta una condizione di farmaco resistenza.